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Inter, senti Gnonto: “Grato ai nerazzurri, ma andarmene è stata la scelta giusta”

Se per l’Inter sarà un rimpianto, solo il tempo ce lo dirà. Willy Gnonto, cresciuto nel settore giovanile nerazzurro come una grande promessa e poi ceduto nel 2020 allo Zurigo per accontentare la sua richiesta di “avere spazio”, è diventato un punto fermo della Nazionale di Mancini, uno degli allenatori della prima squadra quando il classe 2003 militava nelle giovanili del Biscione. La scorsa estate, l’attaccante azzurro è passato al Leeds United per poco meno di 5 milioni di euro, ora – secondo i dati di Transfermarkt – ne vale già 18. E, di questi tempi, un giocatore con le sue caratteristiche (ma anche con la sua valutazione di mercato) avrebbe probabilmente fatto molto comodo all’Inter.

Ecco di seguito un estratto dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera:

PASSATO NERAZZURRO – “Sarò sempre grato all’Inter, ma non la vedo come un’occasione persa. Ho dovuto fare una scelta, sono andato in Svizzera per giocare e penso di aver fatto quella giusta per me e la mia famiglia”.

MANCINI – “Passato il ‘timore reverenziale’ verso il ct che avevo all’esordio? La verità è che provo la stessa sensazione. Mi ricordo quando ero piccolo all’Inter e lui allenava la prima squadra: era un idolo e non mi sarei mai aspettato di essere in Nazionale con lui”.

RETEGUI, NUOVO OBIETTIVO DEL MERCATO INTERISTA – “Se lo conosco? Non tanto, ma se è arrivato in Nazionale vuol dire che ha delle qualità e secondo me ha bisogno di tempo per esprimerle”.

L’opinione di Passione Inter

Gnonto è uno dei tanti talenti usciti dalla cantera nerazzurra, che a volte sforna campioni e altri flop clamorosi. Probabilmente in questo caso ci troviamo nella classica via di mezzo: non è né un fenomeno, ma nemmeno un bidone. Anzi, un giocatore del genere avrebbe fatto comodo nell’attuale attacco nerazzurro. Quindi sì: forse lasciarlo andare così a cuor leggerlo è stato un rimpianto, ma ora non è il caso di strapparsi i capelli o di fare follie per riprenderselo. Almeno per ora.

Nicolò Brunner