Godin sfida lo Shakhtar: “Abbiamo le armi per fargli male. Allenatore? Magari tra 10 anni”
L'esperto difensore dell'Inter in vista della semifinale di Europa League: "Lukaku è cresciuto tantissimo"È sicuramente Diego Godin uno dei volti in copertina dell’Inter che si prepara alla semifinale di Europa League contro lo Shakhtar Donetsk. Il difensore uruguaiano, dopo una stagione in cui si è dovuto reinventare accettando la sfida lanciata da Conte, si è preso il posto di leader anche in campo e ai microfoni di Inter TV suona la carica. Ecco le sue parole:
SHAKHTAR – “Abbiamo visto tanto di loro, l’altra partita col Basilea e abbiamo visto dei video. A loro piace tenere la palla, giocano tanto dentro al campo, alzano i terzini e sanno difendere dietro e ripartire. Sono bravi, hanno calciatori con qualità, dobbiamo essere bravi per andare a pressare e dobbiamo fargli male con le nostre armi. Noi abbiamo tante giocate per far male e tanti giocatori che individualmente possono andare avanti e punire. Soprattutto con i nostri attaccanti che possono fare la differenza”.
ARMONIA NEL GRUPPO – “Il gruppo è stato sempre bravo, abbiamo una squadra e uno spogliatoio di tanti ragazzi che sono bravissimi e quello è importante, ho detto sempre che quella è la prima cosa per andare avanti. Buona gente, armonia e bravi calciatori, però si vede una bella armonia, che siamo contenti, in una situazione dove vogliamo stare, giocando una coppa importante e sempre in crescita, la squadra sta facendo sempre di più. Stiamo bene fisicamente e mentalmente, quello è l’importante”.
LEADER – “Nella mia carriera coi miei compagni ho sempre cercato di avere feeling, quella.è una caratteristica mia come persona. Sempre più facile essere leader di una squadra dentro e fuori giocando, quest’anno ho giocato un po’ di meno e per me è stata una sfida cercare di capire cosa vuole il mister, che è totalmente diverso da quello che ho fatto per 20 anni. Ho avuto fare un cambio nella testa e nel fisico e ho imparato tanto. Non era facile però penso che l’ho trovato, ho capito quello che chiede il mister, come vuole giocare e portare avanti la squadra e penso che ho vinto lì. In quella sfida, in quel campo, che era la prima cosa, ora è più facile. Quando posso aiutare in campo e fuori con l’idea del mister mi trovo meglio”.
FUTURO DA ALLENATORE? – “Tra 10 anni magari (ride, ndr). Mi piace tanto il calcio, sono uno di quelli che guardano tutte le partite, mi piace tanto imparare e ho imparato tanto in diversi posti. Il calcio cambio dinamicamente e soprattutto il calcio moderno, dove tutte le squadre giocano e si difendono bene. Mi piace, magari tra qualche anno posso stare vicino al calcio, non so se allenatore, però mi piace tanto e sicuramente sarò vicino al calcio”.
LUKAKU – “Importantissimo. Per noi, per il nostro sistema di gioco, gli attaccanti sono il vertice e tutto finisce lì con loro. Loro sono importantissimi, se loro stanno bene e fanno quello che chiede il mister, è difficile difendere. Lukaku, Lautaro, Alexis, Esposito. Il sistema di gioco finisce lì. Lukaku individualmente ha tante qualità e penso che sia cresciuto tanto in questa Inter anche mentalmente. Lo vedevo prima ed è cresciuto tanto anche nella cattiveria con cui cerca la porta e la palla. Romelu può ancora dare di più perché è giovane però è fortissimo, completo, ha qualità per giocare ovunque”.
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