Il Gosens Day – all’Inter – è già ora, è già in queste ore: le richieste tanto invocate da Simone Inzaghi all’inizio di questa settimana, con l’ormai famoso vertice andato in scena in videoconferenza con i principali elementi della dirigenza e della presidenza dell’Inter, hanno portato, tra ieri e oggi, all’accelerata decisiva sul fronte dell’esterno sinistro, con Robin Gosens che è impegnato in queste ore nelle visite mediche con la società nerazzurra e che a breve metterà la firma sul proprio contratto con l’Inter.
Sarà proprio lui, nelle idee di Inzaghi, il sostituto di Perisic sulla fascia sinistra: probabile un innesto da vice-croato nel corso di questa stagione (occorre attenzione nell’alterare gli equilibri consolidati nella prima parte dell’anno) per poi diventare il vero e proprio padrone della corsia mancina a partire dalla prossima annata. La formula è quella del prestito con riscatto, ma è evidente che l’Inter prende Gosens per tenerlo a lungo: Marotta e la dirigenza hanno anche scelto di soprassedere sugli ultimi malanni fisici patiti dal calciatore, nella convinzione che possa riprendersi a breve e possa quindi riprendere l’esercizio delle galoppate che lo contraddistinguono. Esterno a tutta fascia, Gosens si è rende spesso protagonista di inserimenti per andare in gol e di buoni cross per le punte. Inzaghi lo apprezza per questo: è un giocatore atletico, veloce, capace di recuperi profondi e di un pressing intenso.
Sarà che la sua esplosione è avvenuta da quando, una volta giunto in Italia, Gasperini ha cominciato a impartirgli allenamenti extra e personalizzati, per migliorare la prestanza fisica e la sicurezza di sé: non è un caso che chi passa dalle parti di Gasp – specie se lo fa a Bergamo – poi ne esca cambiato. Tedesco con cittadinanza olandese, Gosens è stato sino al 2015 di proprietà del Vitesse per poi passare, per un biennio, all’Heracles Almelo, in entrambi i casi nel campionato olandese. Nel 2017 il passaggio all’Atalanta, dove ha trovato la propria esplosione e, dal 2020, anche la convocazione con la Nazionale tedesca.
La sua storia, in ogni caso, è costellata anche di occasioni mancate e di provini falliti. A raccontarlo, in varie occasioni, è stato egli stesso. In particolare, è recuperabile in rete un racconto fatto da Gosens di un provino svolto con il Borussia Dortmund, fallito completamente: “Poteva essere la mia grande occasione, invece mi tremavano le gambe e sbagliai tutto”, racconta. Ecco perché, tra l’altro, se non fosse diventato calciatore, Gosens avrebbe comunque avuto un piano di salvataggio: diventare poliziotto, come il nonno. Un piano definitivamente accantonato nel 2017, con l’approdo all’Atalanta: in quel momento, pensò, la sua carriera da calciatore cominciava a essere una cosa seria.
Ci sono una donna, un bambino e due cani nella vita di Robin Gosens: da diversi anni ha una compagna, Rabea, fisioterapista, dalla quale nel 2021 ha avuto il suo primo figlio, Levi. I due cani si chiamano Laika e Chucky. Robin e Rabea hanno una fondazione (“Vale la pena sognare”) per aiutare i bambini in difficoltà: dal nome della fondazione Gosens ha anche ricavato il titolo di un libro, scritto col giornalista tedesco Mario Krishel, dove racconta gli ultimi anni della sua vita e della sua carriera.
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Le parole del centrocampista turco
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