Gravina: “Europeo non è una priorità, prima vanno terminati i campionati. Stiamo subendo danni incalcolabili”
Il presidente della FIGC spiega cosa accadrà nei prossimi mesiE’ stato molto chiaro nel suo intervento ai microfoni di Deejay Football Club, incalzato dalle domande di Fabio Caressa ed Ivan Zazzaroni, il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina. Il numero uno della Federcalcio, infatti, ha spiegato quali potrebbero essere gli scenari tra qualche mese, quando l’emergenza coronavirus diverrà solo un brutto ricordo. Sembra netta la linea di far passare in secondo piano l’Europeo, che inevitabilmente verrà rinviato all’estate 2021, in favore della conclusione di tutti i campionati europei. Questo l’intervento del presidente Gravina:
L’EMERGENZA – “E’ un momento difficile, dove parlare di sporto e organizzazione dà l’idea di un percorso di speranza, ma irriverente rispetto a quanto il mondo sta vivendo. Abbiamo il dovere di assumerci delle responsabilità ed indicare una nuova alba, parliamo di sport e cerchiamo di alleggerire il dolore di questi giorni. Rimandare le soluzioni? E’ nella natura dell’uomo, anche nelle misure e nelle ordinanze che indicano la strada migliore verso la soluzione delle difficoltà. Europeo? In questo momento ci sono priorità diverse, è giusto rinviare ed è giusto dare priorità alla chiusura dei campionati iniziati che devono essere terminate”.
ESTATE DI SPORT – “Mi auguro si riprenda prima dell’estate. Abbiamo bisogno di un mese circa per definire il calendario, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le leghe per completare la definizione del campionato. Se qualcuno pensa di fare spot per attività singola, sono iniziative personalistiche che non fanno bene al mondo dello sport. Lo sport è una dimensione trasversale a tutte la categorie sociali, riusciamo a vivere delle emozioni. Il calcio sta dimostrando di essere uno dei collanti fondamentali per la tenuta sociale. Farò delle riflessioni per far capire cosa sta subendo il nostro settore, incalcolabile dal punto di vista economico. Voglio evidenziare che dopo questo periodo di dolore, credo che lo sport farà grande fatica a rialzarsi se non ci sarà supporto di ogni genere”.
EVITARE LITIGI IN FUTURO – “Oggi ho dei dubbi, si continua ancora a non capire un modo diverso di vivere il calcio che funziona se si sta insieme. Mi auguro che da questa tragedia si possa uscire con un approccio e un’umiltà diversa”.
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