6 Maggio 2020

Gresko e il 5 maggio: “C’era un clima strano, fu colpa di tutti. Però sono felice che l’Inter poi si sia ripresa”

È tornato a parlare di quel famoso Lazio-Inter, dopo ben 18 anni, il difensore ricordato per l'errore che diede il via alla rimonta biancoceleste

Provando a chiedere ad un tifoso dell’Inter di ricordare una delle pagine più buie della storia nerazzurra di certo metterà il 5 maggio davanti a tante altre. Di quel giorno, si è soliti ricordare soprattutto un episodio: l’errore di Vratislav Gresko. Quella disattenzione che costò il pareggio della Lazio e che diede il via alla rimonta dei biancocelesti. A 18 anni di distanza è tornato a parlarne il protagonista“Ricordo che fu una partita difficile, c’era un clima strano. Stavamo comunque giocando contro una grande squadra come la Lazio che si stava giocando l’accesso alla Coppa UEFA. Quella è stata una brutta giornata per tutti, forse doveva andare così. Tra l’altro in quell’annata abbiamo perso punti importanti contro il Chievo all’ultimo minuto, dove gli avversari riuscirono a pareggiare, e addirittura perdemmo in casa contro l’Atalanta. Ripeto, forse doveva andare così”.

Facile da dire, un po’ meno da accettare probabilmente, soprattutto per i tifosi: “Devo dire la verità: i giornali, i media hanno massacrato un po’ tutti indistintamente. Per quanto riguarda i tifosi invece sono stato preso maggiormente di mira per il mio errore, ma penso che quella partita l’abbia persa tutta l’Inter e non solo un singolo calciatore. Non mi sento di dire niente in particolare. Sono felice perché dopo quegli anni difficili e bui l’Inter ha iniziato a vincere e a mettere trofei in bacheca: dai campionati, alla Champions League del 2010, sono molto felice per la società e per tutti loro”.

Lo stesso Gresko ci tiene poi a ricordare come in realtà la sfortuna lo abbia rincorso e accompagnato non solo in quell’occasione. Continua così, ai microfoni de Il Giornale“Tra l’altro per me quella era la terza volta che perdevo un tricolore all’ultima giornata; mi successe in Slovacchia, poi in Germania, forse quella più bruciante con la maglia del Bayer Leverkusen e poi appunto con l’Inter”.

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