23 Ottobre 2014

Fredy Guarin, l’ex di turno: per qualcuno un fenomeno, per altri un giocatore poco concreto

Guarin Inter Saint Étienne

Guarin Inter Saint Étienne

Anche nella sfida di questa sera contro il Saint-Étienne, curiosamente, possiamo trovare un ex di turno. Infatti un giocatore che ora veste la maglia dell’Inter in passato ha vestito quella dei verdi francesi, che furono la prima squadra a portarlo in Europa, e nello stesso club ci sono opinioni contrastanti riguardo il giudizio di questo giocatore. Stiamo parlando del centrocampista colombiano Fredy Guarin, che questa sera sarà titolare nella sfida contro la sua ex squadra. Tuttosport ci parla infatti del duplice pensiero da parte di due componenti della società del Saint-Étienne: uno è quello di uno dei due proprietari del club, Bernard Caiazzo, e l’altro è di chi lo aveva seguito in Argentina per poi convincerlo a provare l’esperienza europea, l’uomo mercato del Saint-Étienne Omar da Fonseca. Il co-proprietario del club ricorda positivamente l’esperienza biennale di Guarin con la maglia della sua squadra, dicendo che “Per me la sua avventura a Saint-Étienne  non è stata un fallimento, altrimenti non sarebbe mai andato al Porto. E? vero, non ha giocato tanto, ma spesso quando entrava in campo era decisivo“. Nei due anni al Saint-Étienne Guarin ha fatto registrare 36 presenze ed un solo gol. Caiazzo ha inoltre parlato del legame forte creatosi da subito tra il colombiano ed i tifosi: “Fredy ha avuto un feeling immediato con i tifosi di Saint-Etienne, è una città che vive per il calcio e il suo stile, la sua grinta e le sue percussioni li avevano conquistati“. Di parere opposto Omar da Fonseca, artefice dell’arrivo in Francia di Guarin; l’ex attaccante parla così dell’arrivo del centrocampista: “L’avevo visto in qualche amichevole con il Boca e seguito qualche allenamento. Mi aveva stupito per la sua forza e il suo tiro. A Saint-Etienne però non hanno avuto tempo e voglia di farlo crescere, di lavorare su di lui. Era un ragazzo che giocava già in Nazionale e aveva dei punti di forza su cui si poteva lavorare“. Sempre sulle colonne del quotidiano piemontese, si esprime così sul suo modo di giocare: “Dopo un po’ non migliora più, non è troppo regolare. E’ fatto così, è un giocatore più da grandi azioni, che da grandi partite. E’ raro che faccia un match completo. Non so perché. E’ un po’ come quando si dice che mancano 10 centesimi per fare 1 euro: ha grandi qualità, ma gli manca forse un po’ di malizia tattica come quando invece di tenere il pallone e gestirlo, magari calcia in porta“.

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