Guarin si prende l’Inter: “Posso dare tanto a questa squadra”
Fredy Guarin ha vissuto un inizio di stagione altalenante, fornendo prestazioni convincenti ed altre sicuramente non all’altezza delle sue qualità; nonostante la poca continuità mostrata dal colombiano, Walter Mazzarri continua a puntare su di lui, ritenendolo indispensabile per il suo gioco. Intervistato da Inter Channel, nel corso del consueto appuntamento con Drive Inter, il Guaro ha affrontato molti temi, permettendo a tutti i tifosi nerazzurri di conoscere molti aspetti del suo modo di essere, non solo inerenti al campo da gioco. Ecco la sua intervista:
Sei vanitoso Fredy? Ci tieni al tuo look? “Si ci tengo molto. Mi piace mettere qualcosa di diverso, ma deve piacere a me, a mia moglie che mi dà consigli, mentre i miei bimbi sono ancora piccoli”.
Quanto è cambiato Fredy Guarin da quando è arrivato in Italia? “Tantissimo. Sono sempre disposto ad imparare cose positive, dalla gente e dalla cultura italiana. Ci tengo anche a migliorare sempre come giocatore, come interista, voglio fare bene”.
Chi è stato fondamentale per te da quando sei arrivato in Italia? “Sicuramente la mia famiglia, mia moglie, i miei figli e i miei genitori che sono stati in Italia. Come amico mi ha aiutato molto Ivan, ci conoscevamo già da tempo. E’ stato fondamentale per me ed ha reso più semplice il mio ambientamento all’Inter”.
C’è un compagno col quale ti confronti spesso, col quale vai particolarmente d’accordo? “Con Juan, perché con lui siamo arrivati insieme, si è creato un rapporto importante, di fiducia. Siamo amici e compagni, inoltre eravamo nello stesso hotel quando siamo arrivati. Lui parla il portoghese e il brasiliano, proprio come me e questo ci ha sicuramente aiutato”.
Tu e Juan siete i simboli del cambiamento in atto nel mondo Inter, siete giovani ma già pronti per giocare nell’Inter. Quanto è importante questo aspetto per te? “Per me è sempre stato un orgoglio essere all’Inter. Poi quello che ci è stato trasmesso dai tifosi, dai dirigenti, dai compagni, è stato importantissimo sia per me che per Juan, ci ha reso uomini più responsabili anche nei confronti della squadra. Questa è una grande opportunità per noi; da quando sono arrivato ho sempre avvertito questa responsabilità. E’ ovvio che più passa il tempo più si cresce e dunque si deve fare sempre qualcosa in più per la squadra”.
Che campionato ti aspetti? Sarà più difficile rispetto allo scorso anno? “Sarà più difficile, sia per la Juventus ma anche per noi e per le squadre che stanno puntando a vincere. E’ ovvio che le squadre si stanno rafforzando, il Napoli e la Roma hanno fatto un grande mercato”.
Tanti però credono che la Serie A abbia perso del fascino… “Secondo me, i campioni che in passato sono arrivati in Italia hanno fatto del loro meglio per crescere. Poi sono andati via perché avevano altri obiettivi; ma adesso ci siamo noi e cerchiamo di ispirarci ai campioni che in passato erano in Italia. Possiamo diventare come loro”.
Per te l’Inter lotterà già da quest’anno per il titolo? “Mah, siamo ancora alle prime giornate. Ci stiamo comportando bene, abbiamo un allenatore importante dal quale apprendere tantissimo. Possiamo costruire una bella squadra, ora ci dobbiamo impegnare in ogni partita affinché arrivino i risultati”.
Cosa ti ha colpito particolarmente di Mister Mazzarri? Penso il suo carattere. E’ un appassionato di calcio, del lavoro. Questo è un aspetto che a me piace tanto, lui trasmette fiducia ai suoi calciatori. Se il Mister vuole che un calciatore dia il massimo, quel calciatore entra in campo per vincere la partita, questo si vede da come parla, da come spiega, con rabbia e forza per trasmettere i messaggi al gruppo. Un ragazzo che va in campo lo fa per vincere, poi è ovvio che il lavoro fa tantissimo”.
Mazzarri si fa sentire anche durante la partita… “Sì, anche questo mi piace. Lui è sempre concentrato durante la partita, è’ sempre attento a tutto, al compagno più vicino e anche a tutti coloro che sono in panchina lo vedono.Tutto ciò è ottimo per la squadra”.
Fredy Guarin quanto può dare a questa squadra? “Penso di poter dare tanto alla squadra con le mie caratteristiche. Ovviamente devo lavorare tanto, ma sono disponibile a dare tutto per la mia squadra e per i miei compagni. In campo sono uno che può far bene e spero di riuscire a dare tanto perché tutti si aspettano tanto da me, il Mister compreso. Sono convinto di poter essere un giocatore che dà tanto alla squadra”.
Se guardi al tuo futuro da calciatore, cosa vedi? “Io sinceramente guardo sempre al presente, dunque penso all’Inter. Da quando sono arrivato ho sempre voluto essere un calciatore importante; se dovessi andare via un giorno vorrei che comunque il mio nome fosse importante per i tifosi, per la società e per coloro che arriveranno al mio posto. Posso scrivere la storia già da quest’anno”.
Sembra che hai avuto sin da subito un forte legame con questi colori, merito di Cordoba? “Sì, Cordoba per noi colombiani è il simbolo di un calciatore, di una persona vera. E’ un esempio in tutto, e in Colombia tutti i calciatori più giovani lo vedono come un maestro. Inoltre qui ci sono calciatori che sono stati degli idoli per me, come Ronaldo e Vieira. Sarebbe stato bello giocare con loro, specialmente con Vieira”.
C’è un giocatore con il quale in futuro vorresti giocare? “Vorrei giocare con Falcao e con James Rodriguez, abbiamo fatto bene al Porto e anche in Nazionale. Spero di ritrovarli ancora, magari all’Inter…”.
In privato invece cosa ti aspetti dal futuro? “In questo momento mi aspetto di poter vincere un campionato, è il primo obiettivo del mio presente e del mio immediato futuro. Spero di poter dare questa gioia a me, alla mia famiglia e ai miei tifosi”.
Ti tatueresti mai una data? “Sì, ho la Coppa Uefa vinta al Porto. Quello fu un anno straordinario, conquistammo il Triplete. Ho pensato anche ad un’altra coppa, si tratta di una coppa importantissima, il mio obiettivo è vincere quella coppa lì. I tatuaggi mi piacciono tanto, il primo è stato in Argentina. Il secondo è stato il nome di mio figlio. Sono diventato papà a 19 anni, è stato bellissimo. Ero giovane, non me lo aspettavo e appena l’ho saputo ho pensato solo a lui. Abbiamo sempre guardato avanti pensando a casa nostra, lanciando una pietra, come diciamo noi, e poi seguendola. con il tempo è arrivata anche la femmina, ho pareggiato (ride, ndr). Ogni tanto mio figlio mi critica, lui per esempio vuole che segni o faccia un assist, ma io gli spiego che non sempre si può fare.Anche lui quando si allena fa auto-critica, è un centrocampista anche lui”.
Quello della Colombia è un gruppo molto unito. L’obiettivo è il Mondiale? “Sì, il sogno era quello di giocarlo il Mondiale. E’ un’esperienza importante quella della fase eliminatoria, abbiamo calciatori importanti e penso che col gruppo che abbiamo possiamo fare veramente bene. Non è stato facile arrivare dove siamo arrivati. Abbiamo tante responsabilità”.
Che rapporto hai con i social network? “E’ stato Falcao che mi ha fatto entrare in questo mondo. Per me è sempre stata una cosa bella, mi piace tanto il rapporto con la gente e i tifosi. Non tutti sono d’accordo con quello che dici, col tuo modo di essere. Ognuno ha la sua opinione ma il rapporto con i tifosi è sempre bello. A loro piace conoscere l’uomo, al tifoso piace vedere una foto a casa con la famiglia, piuttosto che un video con gli amici”.
Ti piace ballare? “Sì, tanto. In Nazionale ci sono Armero e Cuadrado che sono veri professionisti! Qui all’Inter ho coinvolto invece il Palito (Pereira, ndr)”.
A Milano stai bene? “Sì, sto imparando le strade, come guida la gente. Posso anche cucinare, non è difficile”.
Quali sono le tre parole che raccontano al meglio Fredy Guarin? “Allegria, amicizia, passione”.