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Hakimi: “Barella e Bastoni impressionanti. Conte mi ha cambiato: Inter la scelta giusta”

Achraf Hakimi, esterno destro dei nerazzurri, ha concesso una lunga intervista a Sportweek, settimanale de La Gazzetta dello Sport. Il giocatore ex Borussia Dortmund ha toccato molti argomenti: dalla telefonata di Antonio Conte che lo ha convinto a venire in Italia, al suo approccio al campionato italiano fino alla gioia Scudetto. Ecco le sue parole: “Sono venuto all’Inter per l’ambizione e la progettazione del club, Conte mi chiamò anche. Mi chiese cosa vedessi e volessi nel mio futuro, poi mi spiegò come avremmo giocato e quale sarebbe stato il mio ruolo tra difesa e centrocampo. Mi disse anche che avremmo vinto e, a guardare ora, posso dire di aver fatto la scelta giusta. 

Achraf Hakimi, Getty Images

MOMENTO CHIAVE SCUDETTO: “Direi la vittoria contro la Juventus un mese dopo l’eliminazione dalla Champions League. Ma ce ne sono almeno tre: l’uscita dalle coppe europee, il successo contro la Juve e la grande vittoria nel derby di ritorno contro il Milan. Quando siamo usciti dalle Coppe, ci siamo detti che non potevamo sbagliare e farci sfuggire un altro obiettivo.”

IL LAVORO DI CONTE: “Lui tira fuori tutto dai giocatori. Mi ha insegnato a giocare a cinque e a non pensare solo all’attacco, con lui ho imparato un aspetto del gioco che non conoscevo. Non so se si possa definire un martello (ride, ndr) ma sicuramente lavora molto sui dettagli. E questo è un bene per noi giocatori perché così in partita non abbiamo sorprese.”

7 GOL E 8 ASSIST: “Non mi aspettavo di fare così bene al mio primo in Italia. Pensavo che avrei avuto bisogno di più tempo. E anche gli altri all’inizio credevano che avrei fatto fatica ad adattarmi a un nuovo tipo di calcio non così offensivo come quello in Germania. Ora posso dire che sono contento della stagione che ho fatto ma voglio arrivare a 10 gol e 10 assist.”

SPOGLIATOIO – “Chi mi ha impressionato di più? Per come gioca, per lo spirito che ci mette, mi piace molto Barella. Va sempre avanti, ha passione, cuore. Un altro è Bastoni, per la tranquillità del suo gioco e la qualità nel trattare la palla. Notevole, se si riflette sulla delicatezza del suo ruolo e su quanto sia giovane. Più simpatico? Sensi. Con lui mi diverto parecchio”.

LULA – “Perché Lukaku e così forte? Eh, non so, è la natura. Ha questa forza, questa potenza… È un punto fermo della nostra squadra. Lautaro? Perché rende semplici le cose difficili. In campo questo fa la differenza”.

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Alessio Murgida

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