Handanovic: “Mai pentito di aver scelto l’Inter. Resto anche senza la Champions”
Il portiere nerazzurro ha parlato della sua esperienza all'Inter e rassicurato i tifosi sul proprio futuroIntervistato da La Gazzetta dello Sport, il portiere dell’Inter, Samir Handanovic, ha parlato della sua esperienza all’Inter e della voglia di restare a Milano anche senza raggiungere l’obiettivo Champions.
RINCORSA – “Se la rincorsa alla Champions League è un’impresa disperata? No, tutto è ancora in ballo. Certo, le altre corrono parecchio, ci tocca allora andare più forte. La gara di domenica darà risposte importanti“.
INTER-ROMA – “Intanto spero in una bella partita, spero in particolare che alla fine si parli solo di calcio. È una gara fondamentale per noi, importantissima per loro. La Roma è infatti seconda, e non può permettersi errori in prospettiva scudetto. Sarà durissima: li ho visti rifilare in pochi giorni quattro gol a Fiorentina, Villareal e Torino. In ogni modo, ora anche noi non siamo semplicissimi da affrontare“.
SUNING – “Sentiamo di avere alle spalle gente forte, solida, che ha voglia di vincere, di fare la storia. La nuova proprietà non è solo soldi. Ha sì voglia di investire molto, ma tutto è finalizzato a un successo duraturo. Soldi sì, ma con un obiettivo ben preciso. Mi ha colpito il modo in cui hanno preso l’Inter, come si sono presentati, come hanno parlato e come agiscono: c’è concretezza in ogni cosa che fanno; molti fatti, poche chiacchiere“.
SVOLTA – “Dopo cinque anni, adesso ho davvero l’impressione che tutta l’Inter sia sulla strada giusta“.
ZHANG JINDONG – “È un personaggio che colpisce parecchio, ha carisma. E ogni volta che ci ha parlato negli spogliatoi si è poi vinto“.
PIOLI – “Il mister è arrivato subito molto carico. Si capiva che conosceva già bene ogni caratteristica dei giocatori che avrebbe allenato. Si è presentato pronto, forse se l’aspettava questa chiamata. E’ subito entrato in sintonia, ci ha fatto vedere dove secondo lui sbagliavamo e che cosa voleva da noi. D’incanto abbiamo iniziato a ragionare con una sola testa e lì è cambiato l’atteggiamento generale, soprattutto in settimana, anche nell’approccio all’allenamento: abbiamo lavorato meglio e di più. Ci ha trasferito una carica eccezionale, e più che il suo essere interista è stata secondo me decisiva la sua energia positiva, la consapevolezza di giocarsi pure lui una grande occasione. Il mister è convinto di avere in mano un’ottima squadra che finora ha fatto poco rispetto al reale valore. Se fosse arrivato prima? Brutta domanda (sorride, ndr), ma forse avremmo qualche punto in più in classifica…“.
DELUSIONI – “Più che non aver ancora vinto niente, mi faceva male la sensazione a priori che non saremmo comunque riusciti a competere a certi livelli. Ci sono stati stravolgimenti davvero epocali dal punto di vista societario e poco ci ha aiutati l’aver cambiato molti giocatori e tecnici. Vedevo la gente delusa per un quarto o quinto posto, e li capivo, ma in realtà non si poteva fare meglio, perché gli altri erano più forti“.
PENTITO DELL’INTER? – “Mai! Una chiamata dall’Inter è il sogno di tutti i giocatori. Da Udine guardavo questa meravigliosa squadra vincere scudetti e la Champions League, era impossibile prevedere certi stravolgimenti. Detto questo, l’Inter è sempre uno dei cinque-sei club più prestigiosi del mondo, e oggi la sensazione è quella di essere nuovamente all’inizio di qualcosa di importante“.
FUTURO – “Resterò senza la Champions? Sì! E non è detto che non si vada subito in Champions League“.
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