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Handanovic: “Vorrei tornare all’Inter”. Poi avvisa Lautaro e Sommer

Samir Handanovic, ex portiere e capitano dell’Inter, potrebbe tornare in nerazzurro, ma in una veste nuova. Come anticipato negli scorsi giorni, infatti, lo sloveno ha deciso di smettere con il calcio giocato. Di questo, del suo futuro e della nuova Inter senza di lui, ha parlato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.

Queste le sue parole:

FUTURO ALLL’INTER – “Innanzitutto, smetto di giocare: sono in pace e felice così, metto la famiglia davanti. Adesso inizia il secondo tempo della vita e per ora posso dire che sia io che il club vorremmo continuare a collaborare con un nuovo ruolo e ci sono i presupposti perché accada. Ma al di là di tutto, ho sempre ragionato con una visione più grande: il bene dell’Inter”.

ADDIO ALL’INTER – “All’inizio può sembrare strano, anche perché mi sento ancora bene fisicamente e un altro anno avrei potuto farlo, ma poi ci pensi e capisci che è normale: nessun rimpianto. Per fortuna, ho le idee chiare: prima o poi vorrei allenare. Non fare il tecnico dei portieri, ma l’allenatore a 360°”.

CARRIERA ALL’INTER – “Mi ha insegnato la difficoltà e la gioia. Ho cambiato tre proprietà, sono arrivato nel momento peggiore, ma poi è stato un crescendo bellissimo. Il merito per i successi è anche di chi c’era quando le cose non andavano: io ho sempre scelto di restare, anche quando avevo offerte importanti. Ne sono fiero. La stagione dei tre allenatori la più complicata. La cosa più bella la costruzione per arrivare al top, una crescita di cui mi sono sentito parte: l’Inter è cambiata con Spalletti, quando abbiamo raggiunto due qualificazioni Champions non scontate. Lui ha messo le fondamenta, poi con Conte è stata aggiunta mentalità vincente. Ora la macchina è collaudata: copia e incolla e si va in campo”.

FINALE ISTANBUL – “Meritavamo, ma non ci ho ripensato troppo perché abbiamo dato. Paradossalmente possiamo avere più rimpianti per la finale di Europa League del 2021 col Siviglia… Dopo Istanbul l’Inter è più consapevole, sa che adesso può davvero battere chiunque”.

LAUTARO CAPITANO – “Lautaro ha tutte le qualità, ma deve essere aiutato da un gruppo di leader che tirano con lui il carro. Parlo della base italiana che conosce la A e il Dna del club: mi riferisco ai Barella, ai Bastoni, ai Darmian, ai Dimarco”.

SOMMER – “Certo, Sommer è un buon portiere, molto dotato. E anche Audero è un talento, con la giusta ambizione dopo tanti anni di A. Fare il portiere dell’Inter, però, non è un mestiere facile: solo col tempo puoi essere giudicato”.

DERBY – “Il derby di Milano? Il più bello del mondo. In queste partite San Siro ha una energia unica: fa ribollire il campo e cambiare il vento. Puoi avere soldi e fama, ma niente ti darà mai l’emozione di stare in quella bolgia: la custodirò per la vita”.

NUOVA INTER – “Thuram e Frattesi sono ottimi talenti che possono inserirsi con facilità. Non so chi sia favorito, anche perché la variabile delle nazionali peserà, ma l’Inter forse ha più certezze. Come detto, abbiamo costruito fondamenta solide. Tutti insieme”.

Enrico Traini