21 Ottobre 2018

Helios Herrera: “Mio padre simile a Mourinho per due motivi ben precisi”

Con l'Inter HH ha vinto due coppe dei campioni consecutive nelle stagioni '63-'64 e '64-'65

Se un padre è appassionato di calcio, è molto probabile che anche il figlio possa innamorarsene. Se in gioco mettiamo il leggendario Helenio Herrera la storia diventa ancora più interessante. In una peculiare intervista a GianlucadiMarzio.com, Helios Herrera ha raccontato la sua vita e tanti aneddoti legati allo storico allenatore dell’Inter.

“Non era il solito papà che s’incazza perché – afferma Helios – è andata male la pagella, per lui contava solo la mia partita. Il calcio era la sua vita, ciò che l’aveva trascinato fuori dalla povertà. Voleva che facessi il calciatore perché quella era la via che aveva conosciuto. Mentre con i figli più grandi era stato occupato dalla carriera con me fu diverso. Nel ’74, durante la sua seconda esperienza all’Inter, ha avuto un infarto e lì di fatto ha smesso di allenare a tempo pieno. Ci siamo trasferiti a Venezia: all’epoca io avevo due anni ed ero tutto per lui.”

Si può solo immaginare il modo in cui uno come HH allenasse il figlio a diventare un calciatore di professionista: “Mio padre mi allenava duramente, anche nella nostra casa veneziana. Prima di cena, in quel largo corridoio centrale del ‘400, fin da bambino mi faceva scartare birilli e coni. e alle giovanili del Venezia non giocavo o non mi allenavo bene, lui mi lasciava lì e se ne andava. E io, 10-12 anni, dovevo pagarmi la merendina, il vaporetto per tornare a casa. Poi teneva il broncio tutta la sera. Era uno esigente, mi considerava come un calciatore che non aveva reso. Non ero un brocco, ma neanche un fenomeno. Mentre mio padre era world class”.

Andando a paragonare le varie ere della storia nerazzurra è molto semplice mettere in relazione Herrera con un altro allenatore interista vincente e carismatico: “Tecnico simile? Mourinho. Per il modo di provocare e di essere sfrontati. Mediatico, coinvolgente. La maggior parte delle conferenze stampa degli allenatori sono piatte. Quelle di Mou invece te le guardi. Per caricare i ragazzi prima del match, papà era solito attaccare le sue massime nello spogliatoio del Meazza. E una delle più famose la riciclò anni dopo – conclude Helios – anche con me, ma per rimproverava.”

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