14 Luglio 2018

Hély: “Perisic? Quando arrivò al Sochaux pensavo non ci potesse essere di meglio. Credevo potesse giocare centralmente, e invece…”

Le parole del direttore del centro di formazione del club francese

Dopo essere cresciuto tra le giovanili dell’Hajduk Spalato, il primo club ad investire sul talento di Ivan Perisic era stato il Sochaux, che nel luglio del 2006 – mentre l’Italia di Marcello Lippi saliva sul tetto del mondo – aveva scelto di portarlo in Francia. A dodici anni di distanza, su quel tetto del mondo potrebbe salirci proprio lui da protagonista, quando domani alle 17.00 si prenderà la nazionale croata sulle proprie spalle per affrontare quella Francia che lo aveva lanciato a soli 17 anni. Storie di sport, destini incrociati e l’impressione cha anche quella di domani possa essere soprattutto la sua partita.

Intervistato ai microfoni di France Presse, ecco il ricordo di Eric Hély, direttore del centro di formazione del Sochaux, dell’approdo del croato al calcio transalpino: “Lo abbiamo preso in quindici giorni nel luglio del 2006, in occasione di un incontro amichevole che aveva giocato contro di noi. Allora, il tecnico Alain Perrin mi chiese un parere ed io gli risposi che della sua età non potevamo trovare di meglio. Era un ragazzo ben educato, come tutti i ragazzi pieni di talento, poi giocava con personalità. Ad esempio, provava a mettersi i calzini corti in allenamento, pur sapendo che c’era bisogno di quelli lunghi. Il mancato debutto? Aveva molte pressioni, a un certo punto non ha voluto aspettare che questa occasione si presentasse. Che peccato. La finale di domani? Dire che me lo immaginavo sarebbe pretenzioso. A dire la verità, pensavo che potesse evolversi in un ruolo più centrale, visto il suo grande volume di gioco. Pensavo gli mancasse un po’ di esplosività per poter fare bene da ala”. 

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