FOCUS – Il ritorno del Profeta
Hernanes Inter, l’amore torna a sbocciare
Strapagato, bidone, talento incompreso, pensionato, fragile fisicamente, solo alcuni dei poco simpatici epiteti affibiati ad Hernanes negli ultimi tempi, a dir la verità da quel mercato di gennaio 2014 dove passò all’Inter. Tante le cifre sparate a casaccio senza un senso, 20-25 milioni di euro buttati dai nerazzurri e grande affare per la Lazio, tra la gioia di Lotito che, recentemente ha anche affermato di aver portato a termine la cessione più soddisfacente della sua vita. In realtà, una volta per tutte, c’è da fare ordine sull’effettiva somma spesa dall’Inter per assicurarsi il Profeta: 13 milioni di euro+5 di bonus sono andate nelle casse della Lazio.
Hernanes sta vivendo la stagione delle rivincite, culminata nella splendida doppietta di domenica, che ha regalato un’altra primavera all’Inter e che ha frenato la sua ex squadra, tanto amata, ancora oggi. Una capriola al gol dell’ex, d’impeto, per mostrare con orgoglio al suo ex presidente che lui ancora c’è, che non è un giocatore finito. Rimpianti, tanti, subito dopo, per l’amore verso i biancocelesti, un messaggio il lunedì, su Facebook, per spiegare le ragioni del gesto e per ribadire, ancora una volta, il suo affetto.
Altri tifosi, i nerazzurri, si godono un talento ritrovare, sempre nel vivo del gioco di Mancini, l’allenatore che ha creduto in lui sin dall’inizio, da quando quei maledetti adduttori lo hanno lasciato in pace. Shaqiri e Podolski dovevano supportare le punte Icardi e Palacio, nel progetto originario stilato a gennaio, il Profeta avrebbe potuto ritagliarsi uno spazio come centrale, nelle migliore delle ipotesi. Poi le difficoltà di ambientamento dei due, la crescita fisica e mentale e l’investitura ufficiale come trequartista, i gol e gli assist sin da subito e un feeling ritrovato che comincia dalla partita con il Napoli.
Proprio prima di quella partita, Hernanes decide di farsi aiutare, per ritrovare convinzione e autostima, da un mental coach, Sandro Corapi, ennesimo esempio di come testa e piedi, quasi sempre, vadano di pari passo.
Il centrocampista non è solo talento e velocità ma è anche cuore, come quello dimostrato davanti ai tifosi dalla Lazio, quando scoppiò in lacrime il giorno del passaggio all’Inter. La tenacia e la voglia di ritornare ad essere quello di un tempo, la condizione che aumenta e lo scatto che torna ad essere quello di un tempo, il piede che ricomincia a disegnare parabole imprevedibili per le difese ed i portieri avversari, ma il meglio deve ancora venire, a detta di Corapi, perché “Il Profeta è ancora al 70% del suo potenziale e sono convinto che se riusciremo ad arrivare al 100%, potrà diventare un top player assoluto a livello mondiale”.