Hernanes: “L’obiettivo dell’anno prossimo? Vincere quasi sempre e perdere quasi mai”
Oggi Hernanes compie trent’anni e proprio in occasione del suo compleanno si è reso disponibile per rispondere alle domande dei tifosi nerazzurri inviate grazie all’hashtag#askHernanes. Ecco tutte le risposte del centrocampista ospite all’ultima puntata di Inter Nos, programma del canale televisivo ufficiale nerazzurro Inter Channel: Saremo competitivi il prossimo anno? “Ho sempre avuto la voglia di essere più forte di come sono. Credo che si può fare tanto con poco. Con queste idee e con questa filosofia, anche avendo una squadra con poca qualità potremmo essere competitivi. Con il nostro allenatore, con i nostri giocatori e la nostra maglia sono sicuro che saremo più competitivi di quest’anno, saremo più continui. La continuità è la cosa che ci è mancata quest’anno, l’anno prossimo potremo essere competitivi”. Gol ad Handanovic’ “Abbiamo una grande intesa, quando giochiamo contro facciamo sfide tra di noi. In allenamento non ci mettiamo a parare rigori, ma io con la maglia della Lazio gli avevo segnato e gli ho detto che il suo record rende speciale il mio gol”. Altri sport? “Giocavo un po’ a golf”. Chiudere con una vittoria? “Vogliamo finire questa stagione con una vittoria. Speriamo sia così… L’obiettivo per l’anno prossimo è vincere quasi sempre e perdere quasi mai”. Ruolo alla Pirlo? “No,ormai ho deciso. Il punto di forza di Pirlo sono i passaggi corti, lunghi, ha una buona lettura del gioco, il mio punto di forza è il tiro, posso tirare con entrambi i piedi, per me è meglio essere più vicino alla porta. Sa quando fare un passaggio lungo o corto, anche lui ha giocato in vari ruoli”. I tifosi ti dicono “non mollate!” “Non molliamo, ci proveremo sempre”. Bilancio sulla tua carriera? “Ho trent’anni e sono in piena forma. Hai la maturità di aver trovato equilibri a quest’età. A vent’anni non avevo un contratto da professionista, ero nella Primavera del San Paolo e sono andato via senza aver giocato da professionista al San Paolo. In 10 anni la mia vita è cambiata: ho avuto quattro figli”. Ripartire dall’Europa League? “E’ brutto non giocare e avere poche partite, non mi va proprio. Speriamo”. Quante squadre hanno un centrocampo migliore? “Mi viene rabbia perché abbiamo potenzialità, avremmo potuto lottare per i primi posti. Non sono soddisfatto, i risultati sono al di sotto delle nostre potenzialità”. Consigli per la capriola? “C’è stato anche un morto per questa cosa. Avevo pensato di fare un video per insegnare a fare la capriola. Bisogna iniziare su un appoggio morbido, con un rialzo, prima con le mani e poi prendendo fiducia si inizia a farlo senza le mani. Io da dieci anni le faccio. Non ci sono possibilità che mi infortuni, è un gesto che ormai ho imparato, come andare in bici. Chi prova così, può farsi male”. Modelli? “Avevo come modello un giocatore brasiliano, volevo diventare mancino, avevo questa fissa. I mancini calciano diversamente, mi piaceva, volevo diventare come lui. Lui era elegante”. Movimenti da trequartista? “Mi chiede anche tanto movimento senza palla, dobbiamo anche lavorare in fase difensiva, così agevoliamo anche i difensori”. Lottare per un posto in Champions? Dove servono rinforzi? “Io credo davvero che se quest’anno avessimo avuto continuità, avremmo potuto lottare per un posto in Champions. Quest’anno abbiamo rpeso spunti per il prossimo anno. Io ci credo, voglio tantissimo andare in Champions e credo che avremo la possibilità di lottare per i primi posti”. Juan dice che hai scoperto un modo di correre più veloce? “Mi prende in giro, io corro in maniera diversa”. Con chi vai più d’accordo? “Juan Jesus, brasiliano come me, siamo anche in camera insieme”. La tua più grande emozione con la maglia dell’Inter? “Il gol con il Napoli. E’ stata anche la capriola più bella, l’ho fatta senza ragionare, di solito le preparo”. A che età hai iniziato a giocare a calcio? Come è nata la passione? “Ho iniziato da piccolo, da 8 a 13 anni giocavo a calcio a 5. Prima giocavo invece per strada con gli amici”. Gol più bello segnato? “Contro la Roma col sinistro, uno con la maglia della Lazio, poi contro il Cruzeiro con la maglia del San Paolo”. Il Mondiale ha influito? “Sono rientrato un po’ dopo, sapevo di dover essere in condizione, ci ho provato, quando ho trovato la condizione migliore mi sono infortunato. Il Mondiale influisce perché arrivi un po’ dopo”. La tua condizione? “Ho trovato la mia condizione fisica, ci sono giocatori che pur stando fermi rientrano e sono già pronti, io invece devo essere allenato. Mi sono allenato molto in questo periodo. Prima pensavo di poter giocare in altre posizioni, ora ho trovato la mia posizione ideale”. Soddisfazione più grande qui all’Inter? “Questo periodo. Nel 2006 ho trascorso un periodo simile, ma qui anche a livello mentali mi sono impegnato tanto per rientrare. E’ stata una soddisfazione spettacolare, ho dimostrato a me stesso la forza che ho, sono stato felicissimo. Poi ho anche segnato”. Che effetto ti ha fatto “Inter Night”? “Pensavo di trovare 100-200 persone, abbiamo fatto una stagione così così, perso a Genova, credevo non ci fosse quasi nessuno. Invece la loro è stata una risposta di fiducia e speranza e quindi pensi che devi fare qualcosa di più per loro”. Cosa pensi della nuova maglia? “E’ veramente bella, tutte le maglie che ho indossato sono state molto belle, ma questa ha il nerazzurro più evidente, più tradizionale, è proprio bella”. I tifosi vogliono che gli dedichi un gol… “Quando non giocavo tanto i tifosi erano sempre gentili con me, avevano nei miei riguardi sempre belle parole. Sono troppo forti, ho dedicato a loro il gol”. Giocatore che stimi di più? “Ora Messi. Prima Zidane, anni fa. Poi un giocatore brasiliano che ora non gioca più. All’inizio non stimavo tanto Messi, ma ora ha la mia stima, mi ha convinto”. Hai acquisito ritmo partita ora… “Solo le partite possono darti il ritmo gara. In allenamento dai il massimo, ma la partita può metterti in condizione, solo giocando ci riesci. Ora sto giocando spesso, posso entrare meglio in condizione”. Sei tornato… “E’ stata una vittoria personale, a un certo punto ero messo fuori dalle decisioni, giocavo di meno, forse non ero nei piani, così sembrava, io invece ce l’ho messa tutta per tornare, rientrare e compiere la storia che voglio fare qui all’Inter. Sono contento, è un buon inizio per i prossimi anni. Sono arrivato un po’ tardi per il Mondiale, a ottobre ero determinato ad entrare in condizione, poi due infortuni all’adduttore della coscia destra. Ho deciso che niente poteva togliermi la gioia di essere una parte importante dell’Inter. Avevo la testa di non mollare e reagire positivamente”. Oggi è il tuo compleanno… “Ringrazio tutti i tifosi per gli auguri, anche lo staff, sempre molto gentile. Mi fa piacere passare questa giornata insieme a voi e ai tifosi”.