I Grandi Campioni – Nicola Berti
“Meglio sconfitti che milanisti”. Lo dice dopo aver perso un derby. Quella frase unita a molte altre lo rende un icona interista. Amato, adorato dalla gente della Curva Nord anche quando non è al cento per cento. Odiato, insultato senza sosta da qualsiasi altra tifoseria di fede opposta. Nasce a Salsomaggiore Terme il 14 aprile 1967. A 16 anni è già nella rosa del Parma e ad appena 18 anni esordisce in Serie A con la maglia della Fiorentina. Nel 1988 il presidente Pellegrini lo strappa per 8 miliardi di lire al Napoli che ha già un accordo con la società viola. Berti vuole l’Inter a tutti i costi e và all’Inter, vincendo subito uno scudetto e beccandosi i fischi proprio al San Paolo contro il Napoli. E’ un trascinatore ma ama anche la vita notturna, forse proprio per questo a un certo punto ha avuto una flessione. Quando sta bene però è una forza della natura. Il suo obiettivo in mezzo al campo è quello di conquistare il pallone e ripartire a mille all’ora verso la porta avversaria. Non ha una tecnica sopraffina ma ha dentro una voglia tremenda, che lo porta a saltare ogni ostacolo. In Coppa Uefa a Monaco contro il Bayern segna una delle reti più belle della storia nerazzurra e non solo: una corsa di 70 metri palla al piede e tocco finale delizioso a beffare il portiere. E’ titolare ai mondiali 1990 e anche Arrigo Sacchi, che inizialmente non era un suo estimatore, lo utilizza con profitto nel 1994 quando arriva in finale. Lascia l’Inter alla fine del 1997 per passare al Tottenham poi scivola verso l’Alaves in Spagna per finire al Northern Spirit di Sidney prima di smettere con il calcio giocato per dedicarsi ad attività immobiliari e turistiche e riappare successivamente in tv come opinionista. Scheda Tecnica Nicola Berti Centrocampista Nato a Salsomaggiore Terme il 14 aprile 1967 All’Inter dal 1988 al 1997 collezionando 229 presenze (29 reti) Palmares: 1 Campionato (1988-1989) 3 Coppa Uefa (1990-1991,1993-1994,1997-1998) 1 Supercoppa Italiana (1989) I Campioni pubblicati: 1. Giuseppe Bergomi, 2. Alessandro Altobelli, 3. Evaristo Beccalossi, 4. Gabriele Oriali