Anche Zlatan Ibrahimovic è intervenuto al Festival dello Sport e pare che non vedesse l’ora. L’attaccante svedese aveva parecchio da dire su diversi temi tra cui anche il periodo all’Inter: “L’Ibra più forte di sempre non è stato quello nerazzurro. Mi sentivo più forte di quando ero alla Juventus, più completo ma non al massimo. Mancini mi dava fiducia e responsabilità. L’Inter prima di me non vinceva lo scudetto da 17 anni, poi l’abbiamo vinto per tre anni di fila. Poi è arrivato Mourinho, totalmente differente da Mancini. Tanti campioni hanno giocato all’Inter senza vincere lo scudetto. Allora pensavo che se fossi andato lì e avessi vinto sarei entrato nella storia del club. Ho visto squadre vincere la Champions ma non il campionato”
Andare al Barcellona era il sogno di tutti a quel tempo. All’Inter avevo dato tutto e volevo crescere e migliorare. Quando il Barcellona mi ha chiamato ero carico, avevo fatto il massimo all’Inter. Volevo crescere ancora di più e provare altre sfide per capire e mettermi alla prova da solo, era una sfida con me stesso. I primi sei mesi è andata bene, poi sono cambiati l’atmosfera e i pensieri. La semifinale con l’Inter in Champions? Se ci fosse stato il VAR le cose sarebbero andate diversamente.
È stato lo scudetto da cui ho avuto più soddisfazione. Era una situazione dove la squadra non era favorita, neanche top 4. Erano giocatori che non erano superstar. Non era una squadra in cui era abituato a giocare: ho giocato sempre in squadre favorite. In questo Milan invece era il contrario. Piano piano si è formato questo gruppo, mai avuto un gruppo così forte di collettivo
Mi dispiace, molto. Lo conosco, ho giocato un anno con lui. Non mi aspettavo quell’atteggiamento, lo conosco da Manchester. In Italia ti fanno diventare qualcosa che non sei, colpa vostra, dei giornalisti. Lo avete fatto sentire qualcosa che non è, allora forse lui si sente re di Milano e del campionato, ma non era da lui. Mi ha sorpreso, quello che lui ha fatto non è da lui. Quello che ho fatto io sì…
Sono 38, non 36. Perché abbiamo lottato tutti i giorni per tutte le partite e abbiamo fatto tutto in campo. Chi era in quella squadra sa cosa ha fatto: abbiamo dimostrato che eravamo i più forti in Italia. Per questo dico che sono 38.
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