Icardi capitano vero! Ricordate cosa promise nel 2017? Ora trascina l’Inter anche in Europa
Speranze, cadute e la rivalsa: la storia di Maurito e la rincorsa alla coppa dalle grandi orecchieQuando nasci a Rosario è difficile non avere legami con il mondo del calcio: lì, in Argentina, sono nati personaggi illustri che hanno portato il gioco del pallone a livelli altissimi. I nomi? Probabilmente per identificare Rosario come città del fútbol ne basta solo uno: Lionel Messi. Per i tifosi interisti invece il nome della città argentina non può che rimandare a Mauro Icardi, uomo immagine dell’Inter della storia recente. Nascere in certe zone dell’Argentina può voler dire solo due cose: o ti leghi al calcio, o ti leghi alla criminalità. E per fortuna Maurito ha scelto la prima strada.
L’arrivo all’Inter, il sogno di una Champions League…”targata Icardi” ed il rischio addio
E’ il 9 luglio del 2013 quando Icardi firma per l’Inter: è Massimo Moratti in persona a volerlo portare a tutti i costi in nerazzurro e, come spesso accade con queste premesse, l’accordo con il calciatore si trova in un batter d’occhio. Il suo sogno è da subito chiaro e ricalca perfettamente quello di un’intera città: tornare protagonisti in Champions League. Passano gli anni, le stagioni, gli allenatori ed il sogno rimane sempre tale. Frustrazione e rabbia: è questo quello che prova Icardi nonostante il primo titolo di capocannoniere di Serie A ad appena 23 anni. Ecco perché le sirene dei grandi club si fanno sempre più insistenti.
L’ennesima delusione e la promessa all’Inter: “Giocherò in Champions League con voi”
Dopo il quinto posto (miglior piazzamento nerazzurro dal 2011 in poi fino a quella stagione) ottenuto con Roberto Mancini, è lo stesso allenatore azzurro a dire addio a Suning ed all’Inter. Arriva Frank de Boer e la stagione inizia nel peggiore dei modi: i risultati in campo non arrivano ed in compenso il libro di Icardi “Sempre avanti” apre un drammatico scenario che vede coinvolta anche la tifoseria nerazzurra. Inutile però riaprire le ferite del passato, ora che sembrano essersi rimarginate. Lo sprint invernale con Pioli serve a poco perché poi in primavera l’Inter appassisce in controtendenza rispetto alla stagione della rinascita di piante e voglia di mare. Si arriva settimi, fuori anche dall’Europa League, obiettivo minimo stagionale dopo i “colpi” Joao Mario e Gabigol. E’ forse questo il momento di spiccare il volo per Icardi? Per tutti la separazione è quasi inevitabile, anche stando alle voci di mercato, ma Maurito spegne le preoccupazioni della tifoseria con questo post al termine del campionato. Facendo anche una promessa da leader fiero dei colori che difende.
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La rinascita e l’affermazione: ora Icardi raggiunge davvero la Champions League con l’Inter. E la partenza è devastante!
In panchina arriva Mister Luciano Spalletti, uno che di Champions League se ne intende. Il suo curriculum parla chiaro: la competizione europea delle stelle del calcio viene centrata sistematicamente dal tecnico toscano. Come al solito però la stagione nerazzurra è ciò che più si avvicina alla rappresentazione calcistica delle montagne russe: la storia parla di 16 partite senza sconfitta, ma anche di un periodo compreso tra dicembre e marzo davvero difficile. Nonostante tutto però il 20 maggio 2018 all’Olimpico di Roma è Vecino a prenderla, regalando la UCL all’Inter dopo 7 anni di astinenza. Icardi dal canto suo si porta a casa il trofeo di capocannoniere (seconda volta in carriera) e festeggia giurando fedeltà alla causa nerazzurra, rimanendo nonostante le moltissime offerte arrivate per lui. Scelte da leader, da capitano vero.
L’esordio in Champions è cosa di giorni nostri: gol d’autore al Tottenham che spalanca le porte della rimonta all’Inter, gol al PSV per portare a casa i 3 punti più pesanti della giornata.
Insomma: Icardi ha lottato e sofferto con i colori dell’Inter per centrare l’obiettivo Champions League, il sogno di una vita. Ora il sogno si è concretizzato e Maurito segna a raffica, portando la bandiera nerazzurra a livelli mai esplorati prima. Chi la dura, la vince…
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