Icardi dice 150: il capitano ai Raggi X
Nella trasferta di Crotone l'attaccante nerazzurro mette in archivio la presenza numero 150: diamo uno sguardo al suo impressionante ruolino interistaDall’esordio in Coppa Italia con il Cittadella, nell’Agosto del 2013, fino alla sfida col Crotone, con in mezzo cinque allenatori, valanghe di gol e la fascia di capitano: nella trasferta di Crotone, Mauro Icardi si appresta a spegnere la sua centocinquantesima candelina nerazzurra nel migliore dei modi possibili, con la squadra a punteggio pieno, il primato momentaneo nella classifica marcatori e la tanto sognata convocazione in nazionale finalmente conquistata.
150 PRESENZE – Agli albori della quinta annata in nerazzurro, dunque, Icardi tocca un traguardo importante; eppure nella prima stagione alla corte di San Siro, con Walter Mazzarri in panchina, il centravanti argentino stentò a trovare la giusta continuità, accumulando nei primi cinque mesi una media minuti/partita molto inferiore ai 45′. Poi il progressivo aumento di minutaggio, accompagnato da gol pesanti e dall’arrivo, nel novembre 2014, di Roberto Mancini, ha cambiato sostanzialmente la storia interista del numero 9, toccando l’apice con la fascia di capitano che passa sul suo braccio nella stagione 2015/2016. Il resto è storia recente.
LA SCALATA DEL GOL – La rete messa a segno nell’ultimo turno di campionato contro la Spal è la numero 83 con l’Inter per Icardi che, a poco più di 24 anni, si è già messo alle spalle mostri sacri del gol nerazzurro come Ronaldo, Samuel Eto’o, Aldo Serena, Lothar Matthäus, Antonio Valentin Angelillo e Zlatan Ibrahimovic, mettendo nel mirino i 94 centri di Mario Corso che gli permetterebbero di entrare nella top ten dei marcatori della storia del club, dopo esser già entrato in quella relativa ai gol in Serie A. L’attuale media di 0,55 gol/partita ne fa uno dei principali striker non solo del campionato italiano, ma anche dell’intero panorama calcistico continentale.
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MIGLIORAMENTI COSTANTI – Se il gol è un elemento che scorre naturalmente nelle vene dell’argentino, si può dire anche che col passare del tempo Icardi ha potuto mostrare un sostanziale e sempre più continuo miglioramento sotto il profilo del gioco; anche questo fattore può essere espresso tramite numeri, considerando, per esempio, i 22 assist complessivi forniti ai compagni in questi anni. Inoltre, se fino alla scorsa stagione il numero 9 nerazzurro era uno degli attaccanti che concludeva meno a rete dell’intera Serie A, quest’anno, con 11 tiri all’attivo nelle prime 3 giornate, è momentaneamente secondo in questa speciale graduatoria, con una sola lunghezza di distacco da Adem Ljajic.
CONFRONTO CON I GRANDI – Ma come si erano comportati gli altri bomber della storia dell’Inter dopo le prime 150 apparizioni? L’argentino può vantare uno score quantitativamente superiore a quello di Spillo Altobelli, secondo realizzatore di tutti i tempi nella storia dell’Inter ma fermo ancora a 67 gol dopo 150 presenze, Benito Lorenzi (a quota 74) e Sandro Mazzola (76). Lo stesso connazionale Diego Alberto Milito aveva fatto esultare i tifosi nerazzurri soltanto 72 volte, ben 11 in meno di Icardi. Meglio di Maurito, invece, Roberto Boninsegna con 96 centri, Christian Vieri, già incoronato a San Siro per il raggiungimento della centesima rete e assestatosi a 104, e Istvan Nyers, autore di 115 gol. Andando più indietro negli anni sembrano irraggiungibili i ruolini di marcia di Luigi Cevenini (ben 143 gol nelle prime 150) e di Giuseppe Meazza: ‘El Pepin’, bomber principe all time dell’Inter, aveva già timbrato il tabellino 120 volte, per poi chiudere la sua carriera con 284 centri complessivi in 408 presenze e l’invidiabile media di 0,69 gol/partita.
FANTACAMPIONE DI SPORTIVITÀ – Parlando della crescita di Icardi possiamo sottolineare anche il progressivo aumento della sua fantamedia: il capitano dell’Inter è passato gradualmente dal 7,48 del primo anno in nerazzurro al 7,97 della stagione manciniana fino all’8,31 del campionato scorso , toccando addirittura il picco di 12,67 dopo le prime 3 gare di questa stagione. Il dato più importante, però, è relativo alle sanzioni disciplinari: nelle 149 partite finora disputate Icardi non ha mai ricevuto un cartellino rosso; una striscia così lunga, nell’ultracentenaria storia dell’Inter, la possono vantare soltanto Giacinto Facchetti e Javier Zanetti, anche loro, guarda caso, capitani e uomini simbolo della squadra nerazzurra.
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