Ancora Mauro Icardi, questa volta ai microfoni del quotidiano francese Le Figaro, racconta il suo impatto in Ligue 1 e la sua nuova vita a Parigi.
L’argentino esordisce raccontando i suoi rapporti con i compagni: “Conoscevo già alcuni giocatori, il che ha reso le cose più facili. Prima del mio arrivo ho sentito Verratti al cellulare. Mi ha dato una mano per sistemarmi, ho un buon feeling con lui fuori e dentro al campo. Ho anche viaggiato a Lione con Kylian (Mbappé). La verità è che questo gruppo di giocatori è davvero eccellente. Molti parlano italiano e spagnolo, ci capiamo. Mi sento molto bene dal mio primo giorno qui. Sono stato anche sorpreso dall’accoglienza del Parc des Princes. Dal mio primo match, i fan mi hanno mostrato molto affetto. Non me l’aspettavo”.
L’ATTACCO DEL PSG – “Sono tutti giocatori di altissimo livello. E’ una squadra molto forte. È un piacere poter crescere in mezzo a tanti fuoriclasse. Possono fare la differenza in qualsiasi momento, anche negli ultimi minuti, come ha fatto Neymar contro Strasburgo e Lione”.
OBIETTIVI –
“Cosa vuole da me Tuchel? Che segni! (ride n.d.r.)! Il mio ruolo è lo stesso dell’Inter: segnare. Questo è ciò che conta di più per un attaccante. Sono fortunato che l’allenatore mi fa giocare. Penso che mi veda positivamente. Ho un’ottima relazione con lui sin dal primo giorno. È molto vicino ai suoi giocatori, gli piace fare battute e parlare. Sta a me dimostrare che posso essere all’altezza di una squadra come il PSG”.
CAVANI – “È una competizione sana e positiva. “Edi” è stato infortunato, quindi ho suonato di recente. Al suo ritorno, spetterà all’allenatore scegliere il meglio di entrambi in relazione alle partite e alle nostre caratteristiche. Ho ottimi rapporti con “Edi”, non c’è rivalità”.
GOL –
“Fin da quando ero piccolo, vivo solo per segnare gol ed essere un goleador. Ho sempre finito il miglior marcatore nelle squadre giovanili. Questa ambizione è cresciuta con me. Odio perdere, in tutte le aree. E nel calcio, per vincere, devi segnare dei goal. Il mio modello era Gabriel Batistuta. Ho visto tutte le sue partite, tutti i suoi obiettivi. Era il mio idolo, il mio unico idolo nel calcio”.
VITA A PARIGI – “Sono abituato alla pressione in Argentina e in Italia. Qui abbiamo avuto la fortuna di vincere molte partite finora e quando vinci, tutto procede per il meglio. In italia si è creato un circolo vizioso con la stampa, è si è finito per parlare un po’ troppo di tutto ciò che mi riguardava. Questo non è il caso di Parigi”.
FUTURO – “Sono al PSG in questa stagione e il mio obiettivo è dare il meglio di me per questa maglia. Alla fine del campionato, intorno a maggio o giugno, vedremo cosa succede. È ancora troppo presto per dire qualcosa. Voglio godermi questa stagione, segnare e vincere il PSG”.
FAMIGLIA – “Per ora, sono ancora in hotel, ma ho iniziato a cercare una casa per la mia famiglia. A Milano viviamo a San Siro. Abbiamo una nuova casa costruita (di fronte al quartier generale dell’Inter) per dopo, quando non sarò più un calciatore. Milano è una città bellissima, un po ‘più piccola di Parigi, che è altrettanto bella a modo suo. Non ho avuto troppo tempo per visitare la città. Andavo ancora alla Torre Eiffel e all’Arco di Trionfo. Conoscerò meglio la capitale. Sono un ragazzo tranquillo. Mi piace essere a casa appena posso”.