FOCUS – Mauro Icardi: gol e attributi da bravo ragazzo
Icardi-Inter, una storia travagliata
Mauro Icardi, sempre lui, al centro delle voci in settimana, protagonista in campo, ultimamente sempre in positivo. Ragazzo social, condivide il suo mondo e la sua vita privata con tutti: dalla nascita della sua prima figlia, alle foto con i figli di sua moglie Wanda (avuti con Maxi Lopez), alle vacanze insieme.
Non si parla di lui né per le serate in discoteca né per storie di escort, modelle e showgirls, si allena con regolarità e serietà e con regolarità e serietà segna, tanto da essere attualmente il capocannoniere della serie A insieme a Tevez. Qualche battibecco con la curva, con i compagni di squadra (caso Osvaldo), le mancate esultanze dopo gol importanti come il cucchiaio di Napoli.
Ah, a proposito, quel cucchiaio, tirato sul 2-1 per il Napoli, dice molto del carattere di Mauro Icardi che, a dispetto dei 22 anni, può vantare attributi solidi e freddezza da veterano. Il laser puntato negli occhi dai tifosi partenopei, i fischi del pubblico, l’importanza della posta in palio e lo scavetto servito lì su un piatto d’argento con la palla che si abbassa solo alla fine. Mauro non esulta, va a prendere il pallone perché vuole vincerla quella partita e a fine partita, premiato come migliore in campo dirà: “Per me non è un punto guadagnato, sono due punti persi”.
La voglia di vincere, di risultare decisivo per la conquista di un trofeo, la legittima richiesta di adeguamento del contratto (attualmente di 1 milione di euro a stagione), un tira e molla tra procuratore e società che non lo destabilizza perché alla fin fine la palla in fondo alla rete ci finisce sempre. Sirene ce ne sono tante, come è giusto che sia, Mancini lo coccola, sa di avere il bomber in casa, si riconosce nella voglia di vittoria del suo attaccante e lo blinda da un po’ con le sue dichiarazioni.
Poi ci sono la logica del fair play finanziario, con i debiti da ripianare e con la necessità di sacrifici importanti e la volontà del giocatore che si sente corteggiato dai più grandi club europei. Rinnovo vicino, rinnovo lontano, sono tutte pretattiche per strappare qualcosa di più, Mancini parla di un’Inter da scudetto già l’anno prossimo, è furbo e sa che questa è la strada giusta per convincere i big a rimanere.
Nel frattempo il nuovo ct dell’Argentina, il Tata Martino, dice di non essere soddisfatto del comportamento di Icardi e che probabilmente non lo convocherà perché si parla troppo di lui. Forse gli converrebbe farsi dare qualche dritta da Balotelli e simili, se vuole aspirare alla maglia albiceleste…