8 Dicembre 2017

Icardi: “Juve-Inter? Se finisce come l’ultima volta Spalletti ci taglia la testa. L’anno scorso c’era confusione”

Il numero 9 argentino parla della stagione nerazzurra e del tecnico Luciano Spalletti

Mauro Icardi, nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha parlato dell’ottimo inizio di stagione della sua squadra, di Juventus-Inter e del tecnico Spalletti.

Cos’è cambiato rispetto all’anno scorso? Gli uomini sono in gran parte gli stessi…

“E’ cambiato l’ambiente attorno alla squadra, in tutti i sensi. E gran parte del merito va a mister Spalletti ed al suo feeling con i dirigenti”

Ci descriva Spalletti allora.

“Ha una personalità molto forte, sa trasmetterti subito ciò che lui vuole e ritiene giusto. Ha aiutato moltissimo lo spogliatoio, è entrato nelle nostre teste, ha cambiato già parecchie cose in questo breve periodo”

Si parla di un lavoro eccezionale sul campo

“Sul campo quasi tutti gli allenatori lavorano bene. Spalletti è sicuramente un grande in questo senso, ma la differenza è soprattutto fuori dal campo, per questo parlavo di ambiente diverso, di clima migliore. L’anno scorso siamo andati in ritiro con Mancini, poi è arrivato De Boer a pochi giorni dall’inizio del campionato, quindi via De Boer ed ecco Pioli. Oggi invece è tutto più chiaro intorno alla squdara e questo ha dato tranquillità alle varie componenti, tutti sono messi nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. Si è visto fin dal ritiro estivo…”

Lo scatto nell’era Spalletti è sembrato soprattutto mentale: la squadra è sempre viva, compatta, reattiva. L’anno scorso bastava un piccolo ostacolo per crollare sotto ogni punto di vista. Sensazione giusta?

“Secondo me quando le cose fuori dallo spogliatoio non sono chiare si crea sempre un po’ di confusione, e questa confusione si sposta poi dappertutto. Si è avvertita forte l’anno scorso fra giocatori, staff e dirigenti. Insomma, non raccogli certo dei premi quando non si risolvono in partenza determinati problemi”

Cosa deve dire Juventus-Inter?

“Deve dare continuità a ciò che abbiamo dimostrato finora. Non siamo primi per caso, ma dobbiamo vivere questa serata come una tappa di un lungo giro. In palio ci sono sempre tre punti, non dimentichiamolo mai. Poi, certo, conosciamo il significato di una sfida simile, bisogna però affrontarla con intelligenza, senza perdere di vista i nostri obiettivi”

E’ un’Inter da Scudetto?

“Il nostro Scudetto è entrare in Champions League, questo ci ha chiesto la società, questo è l’obiettivo da non fallire”

I tifosi però sognano…

“E’ giusto che loro vivano un simile sogno, noi però abbiamo il dovere di essere concreti e di tenere i piedi per terra. Portiamo a casa il traguardo Champions, poi se a tre-quattro giornate dalla fine saremo ancora là davanti, allora inizieremo a pensare a cose ancora più grandi. Con Mancini girammo primi all’a fine del girone d’andata, eppure chiudemmo male, al quarto posto (che allora non reglava la Champions, ndr)”

Perchè dovrebbe finire meglio quest’anno?

“C’è la mentalità giusta da parte di tutti. Noi siamo calmi, concreti, sicuri, ora serve anche che i tifosi sappiano darci una mano in questo senso”

L’anno scorso Juve-Inter ebbe un finale molto nervoso: espulso Perisic, poi squalificato pure lei per un pallone lanciato molto vicino a Rizzoli. Che clima ci sarà a Torino domani sera?

“Beh, se capita quello che è accaduto l’anno scorso il mister ci taglia la testa… La tensione ci giocò brutti scherzi. Ma oggi sappiamo gestire ogni situazione, ne sono certo. C’è la mentalità giusta per affrontare una gara del genere”

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