Icardi-Mancini, storia di un amore mai sbocciato
Che Roberto Mancini prediliga attaccanti mobili è ormai risaputo. Ma nessuno avrebbe potuto pensare che, con l’approdo all’Inter del tecnico di Jesi, si arrivasse al punto di mettere in discussione il bomber del presente (e del futuro?) nerazzurro, l’argentino Mauro Icardi. Perché? Semplice: il Mancio è sicuramente più propenso a schierare attaccanti che sappiano giocare lontani dalla porta, che si abbassino a recuperare il pallone per impostare l’azione e che, soprattutto, si sacrifichino in fase difensiva. Tutte queste caratteristiche non appartengono propriamente ad Icardi. Maurito, che come dice Tuttosport è sì cinico nell’area di rigore e negli ultimi 16 metri del rettangolo di gioco, è il giocatore più prolifico dell’Inter di quest’anno. Nel post-partita di Inter-Torino, Mancini ha voluto sottolineare una cosa importante: “Ha grandi qualità, ma deve migliorare in tante cose e capire certe situazioni di gioco, cosa che fa bene Palacio“, sottolineando la grande propensione al sacrificio che ha El Trenza. Si torna a parlare anche di Pablo Osvaldo: l’oriundo ormai separato in casa dell’Inter, prima del fattaccio dello Juventus Stadium era stato utilizzato da Mancini 3 volte da titolare nelle 7 partite in cui lo ha avuto a disposizione, di cui solo 5 al top della forma, preferendo proprio Osvaldo ad Icardi in quel famoso Roma-Inter dove Maurito entrò, non proprio felicissimo, sul finale di gara. Inoltre, sempre secondo Tuttosport, al tecnico di Jesi non sarebbero piaciuti certi atteggiamenti del numero 9 in allenamento, dove spesso Icardi si è allenato senza la voglia di spaccare il mondo che un 21enne come lui dovrebbe avere. Se a questo aggiungiamo il tentativo che ha fatto l’Inter per bloccare per giugno Destro della Roma e l’interessamento mostrato verso Gignac del Marsiglia, il puzzle è presto completato. La cessione di un pezzo pregiato come Icardi porterebbe tanti soldi freschi nelle casse dell’Inter, che potrebbe riutilizzarli per coprire le spese di questo mercato o acquistare un paio di giocatori buoni per il gioco di Mancini. Le acquirenti non mancherebbero sicuro per Maurito: il Chelsea è sempre in prima fila, ma l’Atletico Madrid ed il Liverpool hanno sempre espresso il loro gradimento per l’argentino. Se dovesse raggiungere e superare le 20 reti stagionali, il prezzo del suo cartellino si alzerebbe indubbiamente andando a raggiungere almeno 35 milioni, cifra molto importante che solo top club europei potrebbero spendere. Ma prima di ipotizzare questo tipo di scenari, Mancini vuole da Icardi un altro tipo di atteggiamento e rendimento: il tecnico si aspetta infatti un Mauro a “360 gradi“, capace di adattarsi ad ogni situazione di gioco e soprattutto volto al sacrificio per la squadra. Così facendo, entrambi si verrebbero incontro e, volendo, Mancini potrebbe cambiare il futuro del suo attaccante.