Il bilancio dopo la tempesta: allarme esterni e un sorriso amaro per l’ottimo Handanovic
Analisi Inter
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Delusione tanta, sorrisi zero. L’Inter, accompagnata dalla bordata di fischi dei tifosi, ha lasciato San Siro con le ossa rotte dopo la pessima figura rimediata contro il Cagliari, fino a ieri fanalino di coda del campionato di Serie A. L’ennesima sconfitta interna (o brutta figura) contro l’ultima della classe, un dato che si è verificato troppo spesso nelle ultime 3 stagioni, ha fatto scattare il campanello d’allarme nella testa di allenatore e società e ha polverizzato le illusioni di un inizio di stagione con zero sconfitte ed appena un gol subito. Il giorno dopo la tempesta ciò che resta è una squadra con il morale improvvisamente sotto i tacchi e un’infermeria che inizia a preoccupare sopratutto per quanto riguarda le corsie esterne: secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport infatti Jonathan è ancora in dubbio per la gara di giovedì e le condizioni di Dodò, uscito malconcio dalla sfida di ieri pomeriggio per una botta al ginocchio, saranno verificate nelle prossime ore. Considerando la difficile condizione psicologica che Nagatomo sarà chiamato ad affrontare dopo il disastro della partita di ieri, per la partita di giovedì gli unici esterni al top della forma restano Mbaye e D’Ambrosio, quest’ultimo autore del gol vittoria nella gara contro il Dnipro di due settimane fa. L’unica nota positiva della partita di ieri riguarda il portiere sloveno Samir Handanovic che si consola con un sorriso amaro dopo i 4 gol subiti: quello parato ad Andrea Cossu è stato il diciannovesimo rigore neutralizzato in serie A dal momento del suo debutto, almeno undici in più di qualsiasi altro portiere della massima serie. Follow @antocarboni91
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