Il giovane M’Baye, il 33 di Facchetti e un possibile nuovo acquisto che forse non servirebbe…
Tra i segnali più importanti che il Trofeo Tim ha lasciato ai tifosi nerazzurri, vi è sicuramente la prestazione di Ibrahima M’Baye. Il giovane senegalese, classe 1994, ha impressionato tutti correndo su e giù per le fasce, dando equilibrio alla nuova Inter targata Stramaccioni. E’ sempre propositivo, a volte sbaglia, ma sta imparando e crescendo di giorno in giorno con la prima squadra.
Ma non solo le sue prestazioni sul campo possono far sorridere i tifosi interisti. Il ragazzo, che viene descritto da tutti come umilissimo, ha il numero 33 sulla maglia, indovinate in onore di chi? La maglia numero 3 in prima squadra non c’è, è stata ritirata. E allora il giovane “Ibra”, rimasto impressionato dalla storia e dalla carriera di Giacinto Facchetti, ha deciso di ricordare due volte il grande capitano e presidente nerazzurro, con un doppio 3 sulla sua maglietta: il 33 appunto.
D’ altra parte M’Baye è arrivato a Milano da Guediawave quando aveva solo 14 anni. E’ un prodotto al 100% nerazzurro ed egli è legato fortemente a questi colori. Dunque la domanda sorge di conseguenza. Perchè non dare fiducia a “Ibra”, col rischio di avere un terzino ancora acerbo, ma con la possibilità anche di ritrovarsi in casa il nuovo Maicon a costo zero? Perchè investire più di dieci milioni per un terzino come Mathieu Debuchy, che ha 27 anni, contro i 18 di M’Baye?
Forse sarebbero più urgenti rinforzi in altre zone del campo, mentre sulla fascia potremmo goderci il nostro prodotto del vivaio, che corre come un pazzo con un numero 33 sulle spalle, in onore di Giacinto Facchetti…