E’ stata un’Inter ancora una volta da alti e bassi quella vista in questo avvio di stagione. A prestazioni da squadra invincibile come quelle espresse nel derby o contro il Benfica, la squadra di Inzaghi ha alternato anche prove meno mature come contro Sassuolo e Bologna. Cinque punti gettati al vento che hanno permesso al Milan di agguantare il primo posto nell’ultimo turno, in due partite in cui i nerazzurri hanno sempre subito una rimonta da situazione di vantaggio.
Per tentare di spiegare cosa ancora non stia funzionando all’Inter in certe partite, l’ex difensore Beppe Bergomi ha realizzato una perfetta disamina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: “L’Inter è una squadra che per ottenere quello che ottiene deve sempre andare al massimo. Perché è il collettivo che fa la differenza: non ha giocatori che saltano l’uomo, che creano superiorità. Così tutto ciò che costruisce lo fa con una manovra avvolgente in cui tutti vengono coinvolti: molto spesso vediamo partite dominate e brillanti, poi però se cala un po’ l’aspetto fisico o mentale arrivano le brutte sorprese”.
Nonostante l’Inter abbia già dimostrato di avere le carte in regola per poter dominare il campionato, c’è ancora qualcosa che evidentemente frena i nerazzurri: “I dettagli fanno la differenza nel calcio di oggi e cambiano anche la percezione di una squadra: guardi l’Inter per diverse partite e pensi che sia fortissima, la miglior squadra del campionato, poi arrivano partite come col Sassuolo o col Bologna e ti chiedi come sia possibile questa metamorfosi. Ripeto, il gioco di Inzaghi è molto dispendioso e tutti devono essere sempre al massimo della condizione”.
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