Nelle ore in cui l’Inter si appresta a definire gli ultimi dettagli legati all’affare Tajon Buchanan, c’è chi non sembra essere particolarmente entusiasta dell’operazione. Stiamo parlando di Gert Verheyen, bandiera storica del Bruges che segue da vicino la formazione belga. Intervistato sulle pagine di Tuttosport, l’ex centrocampista ha smorzato l’euforia nerazzurra che negli ultimi giorni si è generata intorno all’esterno canadese.
Verheyen, in particolare, ha sollevato dubbi sul ruolo di Buchanan: “Quando era arrivato al Bruges era la classica ala, destra o sinistra, da uno contro uno, capace di fornire più assist. Poi le circostanze lo hanno portato a giocare da terzino destro. Per me non è un giocatore difensivo e per questo non può ricoprire quel ruolo. Può giocare lì in una squadra dominante, dove non deve difendere molto”.
L’ex centrocampista ha inoltre criticato l’atteggiamento del classe 1999: “Pensi che qui non è l’uomo più importante della squadra. Lo stesso vale per la sua nazionale, il Canada. Si perde in discussioni inutili con gli arbitri. Protesta. Litiga con gli avversari, si arrabbia se subisce troppi falli. Mi sembra quasi abbia perso la capacità del godersi la partita. Ha troppo spesso la faccia arrabbiata”.
Questo invece il suo giudizio sul confronto con un ex interista: “Perisic era più forte, più completo. Certo, non possiamo sapere da qui a due-tre anni quanto Buchanan possa migliorare. Ma se i tifosi dell’Inter si aspettano un giocatore come Perisic, si sbagliano di grosso. E rimarranno delusi”.
Infine, la corretta valutazione di mercato secondo Verheyen: “Se io fossi nell’Inter non arriverei a 10-12 milioni, sarebbe troppo. 7-8 milioni è il prezzo giusto. Buchanan era un calciatore migliore nella scorsa stagione”.
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