Il motivatore di Ranocchia: “Era ai confini della depressione ma è pronto per domenica. Spalletti? Lo adora”
Il difensore umbro ritrova una maglia da titolare ed è pronto con Spalletti a riprendersi l'InterComplice l’assenza di Joao Miranda per squalifica, sarà Andrea Ranocchia a scendere in campo al fianco di Milan Skriniar al centro della difesa nerazzurra contro il Chievo Verona.
La Gazzetta dello Sport ha intervistato per l’occasione il motivatore Tirelli, docente all’Università Cattolica in Tecniche complementari sportive, che da due anni lavora con il difensore umbro: “Ranocchia è venuto a cercarmi due estati fa. Si sentiva smarrito, come se avesse perso la percezione delle sue qualità. Sapeva di avere commesso errori non da lui e l’ambiente che gli dava contro non l’ha certo aiutato. Era ai confini della depressione, anche perché all’Inter tiene da morire”.
La terapia: “Siamo partiti dal Ranocchia uomo, soprattutto parlando. Doveva ritrovare il sorriso. Poi siamo passati al Ranocchia atleta e calciatore, concentrandoci sui mezzi fisici e mentali sia con la kick energy, metodologia per attivare i canali energetici tramite tecniche di lotta tra la kick boxing e il savate, sia facendo un lavoro di digito pressione”.
Sulla Premier e su Spalletti: “Avendo lavorato anche nel Chelsea, gli ho consigliato di confrontarsi con un calcio in cui si lotta nel rispetto degli altri. In Premier ci sono spogliatoi senza acqua calda. Si immagina la reazione di un calciatore italiano? Lì invece, zitti e pedalare.E anche il clima, specie nella sperduta Hull, è fatto per temprarti. Spalletti? Andrea lo adora, dice che finalmente l’Inter ha trovato un maestro di calcio”.
L’ultimo incontro: “Ci siamo appena visti. E’ carico e teso nel modo giusto. Sente la gara perché non gioca titolare da mesi. Sa che c’è diffidenza ma tiene davvero a questa maglia. Ovvio che il passato un po’ gli resti dentro, però deve pensare che da due anni dà l’anima in ogni cosa che fa”.
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