Handanovic 8,5 – Partenza con il freno a mano: in Inter-Torino, alla seconda giornata, è protagonista in negativo con un’uscita horror che spalanca la porta a Belotti. Ma è l’unico vero neo di un campionato che sa di riscatto, dopo che, nella scorsa stagione, parte dei tifosi aveva cominciato a “rumoreggiare” per qualche sua incertezza (soprattutto dopo Inter-Juventus 2-3, di marzo 2018). Invece in 38 partite di campionato arrivano 17 (!) clean sheet, con i picchi toccati in Inter-Sassuolo 0-0 ed ovviamente Inter-Empoli 2-1. Due match in cui Samir ha preso davvero tutto. Dopo il caos-Icardi, la fascia di capitano ha trovato un degno possessore.
D’Ambrosio 7,5 – L’eroe silenzioso dell’Inter di Spalletti. La stagione di D’Ambrosio è certamente perfezionabile: delle sue partite si ricorda soprattutto l’affidabilità difensiva, piuttosto che le sgroppate sulla fascia. Ma un rendimento costante e di rado insufficiente, condito da 2 gol e 4 assist, gli fanno meritare il voto pieno. Negli occhi di tutti rimarranno due interventi salva-stagione: il salvataggio su Calabria a tempo scaduto nel derby di ritorno, e quello sul cross di Caputo nella sfida all’Empoli.
Skriniar 8 – Mertens, Caicedo, Rafinha, Pavoletti, Gomez: sono loro i “fortunati” ad averlo trovato in serata-no. Per il resto gli attaccanti avversari, quando hanno affrontato lo slovacco, spesso e volentieri sono stati letteralmente annullati. Lieve calo per lui rispetto alla stagione precedente, considerando anche i 4 gol realizzati nella prima annata a Milano (contro gli 0 di quest’anno). Le serate da incorniciare: il derby di ritorno vinto 3-2 ed il pareggio interno con il Barcellona in Champions.
De Vrij 7,5 – Con Skriniar forma un muro che è arduo da superare per chiunque. Anche per lui il punto più alto della stagione è il derby di ritorno, condito proprio dal suo secondo gol in nerazzurro. L’intesa può solo che migliorare ed essere ancora di più affinata, soprattutto nell’ottica di giocare in un’Inter più forte. E se davvero si potrà vedere una linea a 3 con Godin…
Ranocchia 6 – 7 apparizioni fra campionato, coppa Italia ed Europa League che farebbero giustificare un s.v. nel Pagellone finale. Invece in queste partite Ranocchia mostra voglia, professionalità ed attaccamento tali che gli valgono la sufficienza ed anche il rinnovo del contratto da parte dell’Inter. Come alternativa ai titolari può solo far comodo.
Asamoah 6,5 – Esperienza ed affidabilità intervallate, di tanto in tanto, da serate disastrose, come nelle sfide alla Juventus a Torino, quella al Psv al Meazza e quella al Napoli di fine campionato. Ci si aspettava qualcosa di più in fase di spinta sulla fascia: un solo assist per lui, nessun gol.
Miranda 6 – Da titolare inamovibile a terzo nelle gerarchie, ma il brasiliano quando è chiamato a difendere l’Inter dagli assalti si è sempre fatto trovare pronto, garantendo tutta la propria esperienza alla Beneamata e trasmettendo grande qualità alla retroguardia. Averlo come rincalzo è un lusso che pochi si possono permettere.
Dalbert 4 – Che dire di questo giocatore? Non solo non convince Spalletti a puntare su di lui, ma nelle rare occasioni che ha a disposizione non brilla di certo. Emblematica l’ultima di campionato: entra per caso ed in più occasioni rischia di compromettere la qualificazione dell’Inter in Champions con scelte scellerate.
Vrsaljko 4,5 – Arriva dopo un campionato Mondiale che fa sognare i tifosi nerazzurri. Si pensa: “Senza spendere un euro abbiamo preso il terzino titolare della Croazia”. Peccato però che alcuni infortuni lo frenino fin da subito e che, nelle 9 apparizioni che ha collezionato prima di fermarsi per l’operazione al ginocchio, non abbia mai convinto. Anche la prossima estate sarà caratterizzata dalla “caccia” ai terzini.
Cedric6 – Preso in prestito a gennaio per colmare almeno numericamente il buco lasciato da Vrsaljko, il portoghese scende in campo 4 volte fra campionato e Coppa Italia, senza infamia e senza lode. Probabilmente la sua esperienza a Milano termina qui.