Con l’approdo di Oaktree al timone della società, l’Inter dalla scorsa estate ha ritrovato nel fondo statunitense una nuova spinta sotto ogni punto di vista. Non solo per quanto riguarda il mercato che si prospetta molto interessante per la prossima estate, ma anche in ottica nuovo stadio
Dopo l’idea alternativa di Rozzano individuata sotto la gestione Zhang, si è tornati da qualche settimana al progetto originario: costruire uno stadio condiviso con il Milan nell’area attuale di San Siro. La grande differenza rispetto al passato è data adesso dalle risorse a disposizione. L’Inter oggi può contare su una proprietà solida, determinata a mantenere stabilmente il club ai vertici del calcio europeo.
Il nuovo impianto di proprietà è visto come la chiave per il salto di qualità definitivo. Con una struttura all’avanguardia, il club potrebbe generare circa 130 milioni di ricavi annuali: un netto incremento rispetto agli attuali 70-75 milioni derivanti dall’attuale utilizzo di San Siro. Numeri che, come sottolineato questa mattina da La Gazzetta dello Sport, avvicinerebbero l‘Inter agli introiti garantiti dagli stadi di grandi squadre europee come Bayern Monaco, Paris Saint Germain, Manchester United e Arsenal.
Attualmente, San Siro ha una valutazione ufficiale di 197 milioni, calcolata dall’Agenzia delle Entrate e comprensiva delle aree circostanti. Questa cifra rappresenta il costo lordo, da cui andrebbero escluse le spese per opere pubbliche che non sarebbero a carico di Inter e Milan. Se i due club vorranno proseguire con il progetto del nuovo stadio, però, dovranno affrontare un investimento vicino a questa cifra e un iter burocratico che potrebbe concludersi solo entro il 2030.
La decisione finale è ora nelle mani dei due club: l’Inter ad ogni modo guarda avanti, sia sul campo con il sogno Champions League, sia fuori verso un futuro più solido e ambizioso.
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