L’ex attaccante Adriano, stella dell’Inter per diversi anni ad inizio millennio, si è raccontato con una lunga lettera a ThePlayersTribune. Questo il testo: “Sono andato all’Inter e la gente mi chiamava L’Imperatore. Come la spieghi una cosa del genere? È per forza Dio, ve lo dico io. Mi ricordo che appena arrivato in Italia, non avevo bene idea di cosa stava succedendo. Guardavo i miei compagni e pensavo: “Seedorf. Ronaldo. Zanetti. Toldo. Cavolo”. Era ovvio che fossi in soggezione, no? Seedorf camminava per lo spogliatoio senza maglietta, quello aveva il 7% di grasso corporeo. Non dimenticherò mai quando stavamo giocando un’amichevole contro il Real Madrid al Bernabeu, e sono entrato dalla panchina”.
Sulla celebre punizione con il RealMadrid: “Guadagniamo una punizione dal limite dell’area e io mi avvicino al pallone. Ma sì, perché no? Beh, indovinate chi c’era dietro di me a dirmi: “No, no, no. La batto io.” Materazzi. Potevo a malapena capire che mi stava dicendo, perché ancora non parlavo italiano. Ma ho capito che gli rodeva. “No, no, no!” La voleva battere lui. Poi è intervenuto Seedorf e ha detto: “No, lascia tirare il ragazzino”. Nessuno discute con Seedorf”.
Prosegue Adriano: “Quindi Materazzi si è fatto da parte e la cosa divertente è che se guardate il video, potete vedere Materazzi con le mani sui fianchi che pensa: “Questo ragazzino del c*** sicuro la manda in curva!” La gente mi chiede tutto il tempo di quel calcio di punizione. Come? Come, come, come? Come hai fatto a calciare il pallone così forte? E io gli rispondo: “C***! Sai che non lo so! L’ho colpita di sinistro e Dio ha fatto il resto!” Boom! All’incrocio. Non lo so spiegare. So solo che è successo”.
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