La stagione 2022/23 che sta per cominciare deve essere la stagione (anche) di Joaquin Correa. Soltanto 12 mesi fa l’Inter ha puntato molto su di lui, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico: 30 milioni di euro sono stati la spesa complessiva per prelevarlo, in prestito con obbligo di riscatto, dalla Lazio. Durante il primo anno a tinte nerazzurre però, il Tucu è stato sostanzialmente un fantasma: 6 gol (due dei quali a giochi fatti nell’ultima giornata di campionato) e 2 assist sono stati il misero bottino accumulato in 1.317 minuti in campo. L’unica costante sono stati gli infortuni: 79 giorni totali ai box che lo hanno costretto a saltare ben 16 partite stagionali, molte delle quali nella fase più calda dell’anno, tra dicembre e marzo.
Adesso, quindi, serve voltare pagina. Nuova stagione, nuovi obiettivi e anche nuovi compagni di reparto. Al posto di Alexis Sanchez è arrivato infatti Romelu Lukaku, che sarà l’indiscusso titolare in attacco al fianco di Lautaro Martinez. La LuLa, oltre ad essere una macchina da gol, garantisce anche minutaggi elevatissimi in stagione: sui 4.320 minuti totali a disposizione, nell’anno dello Scudetto Lautaro e Lukaku ne hanno giocati rispettivamente 3.255 e 3.565. È facile quindi immaginare che – al netto di infortuni o indisponibilità non prevedibili – lo spazio per Correa e Dzeko quest’anno sarà piuttosto ridotto.
Sono due i fattori su cui può però puntare l’argentino: il primo è il calendario, sempre denso di impegni ma quest’anno con l’ulteriore complicazione del Mondiale nel bel mezzo della stagione. Prima e dopo di esso, infatti, le date in cui disputare competizioni nazionali e coppe europee sono estremamente ravvicinate e compresse. Il turnover nel corso delle settimane sarà quindi inevitabile.
Il secondo fattore sono le caratteristiche tecniche. Lo strappo palla al piede nel lungo e la qualità tecnica sono virtù che, tra gli attaccanti, fanno di Correa un giocatore potenzialmente perfetto ed anche pericolosissimo, in determinati momenti della partita (vedasi l’azione sul terzo gol di Lautaro in Inter-Napoli 3-2). Qualche lampo l’abbiamo già visto l’anno scorso, soprattutto nell’ultimo terzo di stagione e quando al suo fianco si è trovato Lautaro Martinez, più che Dzeko o Sanchez. Quest’anno invece la responsabilità sarà differente, e forse, per certi versi, anche maggiore: non fallire nei momenti in cui verrà lanciato nella mischia, non deludere quando mister Inzaghi deciderà, per scelta o per necessità, di affidarsi ad uno dei suoi pupilli.
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