FOCUS – Inter-Atalanta 2-0: la vittoria di Ausilio
Inter-Atalanta 4 giornata serie a
Inter-Atalanta 4 giornata serie a
Dopo l’opaca prestazione offerta a Palermo, l’Inter di Walter Mazzarri era chiamata a battere la “bestia nera” Atalanta: contro i bergamaschi la vittoria mancava addirittura dal 2010 e negli ultimi due precedenti disputati al Meazza la Beneamata aveva collezionato due sconfitte. Si trattava dunque di una partita da non sbagliare e la squadra agli ordini del tecnico toscano ha risposto presente, conquistando 3 punti molto importanti.
10 gol realizzati ed 1 solo subito nelle prime 4 giornate di campionato sono numeri di tutto rispetto, numeri che farebbero andare in onda edizioni speciali di tg sportivi se solo fossero stati collezionati dalle altre compagini italiane. La vittoria di ieri è stata la seconda fra le mura amiche, dato da non sottovalutare se si pensa che lo scorso anno vincere al Meazza era diventata quasi un’impresa sportiva, vigeva una sorta di tabù San Siro che almeno fino a questo momento pare essere sfatato. Se analizziamo l’andamento della sfida contro l’Atalanta c’è da sottolineare un’ottima prima ora di gioco, con il neo di non esser riusciti a realizzare più di un gol, permettendo invece ai bergamaschi di rendersi pericolosi e di prendere il controllo del match nella parte centrale del secondo tempo, prima del provvidenziale ingresso di M’Vila.
Chi è però uscito vincitore dalla sfida di ieri sera è sicuramente Piero Ausilio: il dt nerazzurro non è sceso in campo e non si è improvvisato bomber per una notte, ma è riuscito ad essere decisivo grazie al mercato operato nella sessione estiva. Inter-Atalanta può essere tranquillamente definita “il manifesto” della nuova Beneamata costruita dallo stesso Ausilio. Contro i bergamaschi infatti hanno avuto un ruolo decisivo i 5 nuovi acquisti che il dt interista ha regalato a Mazzarri nella sua prima vera campagna acquisti condotta con il timone della nave nerazzurra in mano, senza dover agire all’ombra di Marco Branca. Le prime 5 “creature” di Ausilio hanno infatti dimostrato di potersi ritagliare un ruolo importante nel nuovo progetto targato Erick Thohir. Vidic ha dimostrato di possedere la stoffa di quei grandi campioni che dopo un grave errore hanno la forza di rialzarsi più forti di prima; Dodò ha continuato ad abbinare tecnica, corsa e grinta, cocktail questo sconosciuto a tutti coloro che negli ultimi anni hanno ricoperto la fascia sinistra nerazzurra.
A centrocampo M’Vila si è rivelato importantissimo nell’economia del match, entrando nel momento di massimo forcing atalantino e restituendo all’Inter equilibrio e sicurezza nel controllo del pallone, mentre Osvaldo ha sbloccato con un bellissimo gol una partita che si stava complicando, confermandosi ancora una volta un bomber implacabile, ma allo stesso tempo un calciatore molto utile alla squadra. Un capitolo a parte lo merita il Pitbull Medel: il guerriero cileno è diventato nel giro di poche partite un idolo per la tifoseria interista. Abbina tantissima quantità a buona qualità e soprattutto possiede una personalità ed un carisma che dopo l’addio di Cambiasso era assolutamente fondamentale ritrovare in un nuovo centrocampista. Dunque ci troviamo di fronte a 5 nuovi acquisti che per quanto dimostrato finora possono considerarsi di ottimo livello, realizzati tra l’altro con formule che permettono alla società di Corso Vittorio Emanuele di dilazionare negli anni il pagamento. Per questi motivi si può dire con ragionevole certezza che Piero Ausilio è il vero artefice di questa positiva prima parte di stagione, meriti che gli ha riconosciuto lo stesso Erick Thohir rinnovandogli il contratto fino a giugno del 2017.
Sulla base di quanto fatto vedere dall’Inter in queste prime 4 giornate di campionato e sulla base di quanto mostrato dalle altre squadre che dovrebbero competere con la Beneamata per ottenere la qualificazione alla prossima Champions League (Napoli, Fiorentina e Milan), le possibilità di centrare l’obiettivo e di tornare nell’Europa che conta sono ragguardevoli. Nel frattempo restiamo con i piedi per terra e preghiamo per la salute dei nostri tre attaccanti: non acquistare la quarta punta ha rappresentato forse l’unica nota stonata dello spartito intonato dal nostro direttore d’orchestra Ausilio, ma per questo errore c’è tempo di rimediare nel mercato di gennaio…