PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Atalanta
Questa sera alle 20.45 parte ufficialmente la stagione dei nerazzurri, impegnati contro l'Atalanta nella prima giornata di campionato: tra incognite, statistiche, storia, formazioni e tattica entriamo nel vivo della gara di San Siro.105 stagioni di massima serie, 18 scudetti vinti, 7 coppe Italia, 5 Supercoppe: il palmares nazionale dell’Inter è ricco, e i cuori nerazzurri sperano che possa essere rimpinguato il più presto possibile. Quegli stessi cuori vivono però oggi un’altra grande attesa, all’alba di una stagione che parte in maniera diversa dalle altre non tanto in termini di aspettative – il futuro è sempre stato una grande incognita per i colori nerazzurri – ma in quanto a certezze. Se, infatti, la vita del tifoso interista è dura sarà perché, come cantava Ligabue in un inno che sembra non passare mai di moda, è ‘sempre una continua sofferenza‘: la differenza sta nel fatto che in questo momento storico non si tratta tanto di arrivare alla vittoria, ma di tornare ad avere almeno qualche punto fermo da cui partire. Cosa che negli ultimi anni, seppur disastrosi, non pareva essere un miraggio: quest’anno sì.
Le basi per le certezze di cui parlavamo erano state poste in maniera solidissima nella prima parte dell’estate: gli acquisti di Kondogbia, Murillo, Miranda e Jovetic facevano presagire la costruzione di una grande squadra, ma le cessioni di Shaqiri – tanto preventivata quanto comunque sorprendente se si ripensa al suo arrivo di sette mesi fa – e di Kovacic – un colpo basso arrivato però quasi piacevolmente dall’oggi al domani – hanno contribuito a minarne l’essenza. Lo stesso Mancini, rispetto agli allenatori che hanno iniziato la stagione negli ultimi quattro anni, pareva essere l’unica sicurezza che avrebbe portato i nerazzurri ai fasti di un tempo: ma i suoi esperimenti tattici nel traumatico calcio d’agosto hanno forse confuso i tifosi e gli uomini di sport che si sono interessati alla squadra. Si arriva sempre, però, a una sorta di resa dei conti: e se nei film d’azione spesso ci si ritrova tra fiamme, ghiaccio o macerie di precedenti battaglie, la resa dei conti per questa Inter arriva in una tiepida serata di agosto e tra mura amiche. Il campionato riparte oggi con Inter-Atalanta: dimenticate tutto quello che è stato, perché si riparte insieme, ancora una volta.
LA STORIA – Quello di stasera sarà il 63° appuntamento alla ‘Scala‘ del calcio tra Inter e Atalanta. Il bilancio è nettamente a favore dei nerazzurri, che hanno avuto la meglio sull’avversario in ben 43 incontri: i 9 pareggi e i 10 successi esterni degli orobici completano il quadro. A dispetto delle statistiche, prima di quella dello scorso anno, l’ultima vittoria dei padroni di casa risaliva al 24 aprile 2010: era tempo di triplete e i gol di Milito, Mariga e Chivu ribaltarono il risultato di 0-1 maturato grazie al gol di Tiribocchi. Nelle tre sfide successive l’Atalanta ha ben figurato, ottenendo anche due strepitose vittorie: 3-4 con tripletta di Denis nel 2013 e 1-2 con doppietta di Bonaventura nel 2014.
IL PRESENTE – Rispetto alla gara di un anno fa, decisa da Osvaldo ed Hernanes, nell’Inter è cambiato quasi tutto: allenatore, modulo, uomini in campo. Delle perplessità delle ultime due settimane abbiano già parlato in apertura: è giusto aggiungere solamente che se è lecito aspettarsi qualcosa di positivo, questo è il momento in cui è opportuno iniziare a sperare. Tutto l’opposto per l’Atalanta: nove titolari su undici, ad eccezione di De Roon (riserva di Cigarini) e Kurtic, hanno fatto parte della rosa orobica già nella passata stagione. Quest’anno Reja può però partire dall’inizio e impostare una stagione con l’obiettivo di una tranquilla salvezza: l’obiettivo, vista la qualità della rosa, è assolutamente alla portata. L’incognita di tutta la stagione è rappresentata dal centrocampo, nuovo sia in termini di uomini a disposizione che tatticamente: fondamentale sarà l’apporto dei due attaccanti esterni nella fase difensiva. Andiamo però a vedere le probabili formazioni con cui le due compagini scenderanno in campo.
LE FORMAZIONI – Mancini deve fare a meno dei lungodegenti Vidic, Dodò e Biabiany, e deve sciogliere i suoi dubbi sul centrocampo: alla fine è probabile però che giochino Gnoukouri e Brozovic, con il primo ad affiancarsi sulla linea mediana accanto a Medel e Kondogbia e il croato ad agire sulla trequarti. Per il resto la formazione sembra fatta: Handanovic difenderà i pali; davanti a lui ci saranno Murillo e Miranda, con Santon e Juan Jesus sulle fasce; in avanti il tandem promettente Icardi-Jovetic, con Palacio pronto a subentrare a partita in corso.
Edy Reja riparte da dove aveva lasciato, ovvero da un 4-3-3 molto aggressivo: l’ex tecnico di Lazio e Napoli, però, dovrà rinunciare all’infortunato Cigarini, sostituito probabilmente dall’esordiente De Roon. In porta ci sarà Sportiello; la linea a quattro sarà composta da Raimondi, Masiello, Cherubin e Dramè; a centrocampo Kurtic, il già citato olandese e Carmona; in avanti Gomez e D’Alessandro ai lati di Denis. Moralez e Pinilla scalpitano.
L’OCCHIO TATTICO – Difficile prevedere un leitmotiv tattico riguardante i nerazzurri: le squadre di Mancini, a prescindere dal modulo, non hanno mai puntato sull’imprevedibilità, ma su una certa fluidità di manovra e siamo pronti a scommettere che sarà questo l’elemento chiave di quest’anno. Certamente con Jovetic attaccante di movimento e Icardi, ormai avvezzo a uscire fuori dall’area di rigore per giocare il pallone coi compagni, è probabile che possano essere premiati gli inserimenti dei centrocampisti dalle retrovie: Brozovic ha ben figurato nel derby del Trofeo Tim, ma non sembra avere comunque il passo del trequartista. Ecco perché sarebbe importante l’appoggio di una delle due mezzali, Gnoukouri e Kondogbia. Ci aspettiamo che in ripiegamento difensivo l’Atalanta possa contare su una grande densità di uomini data da un centrocampo a cinque: sarà compito, arduo, di Medel provare a smistare qualche pallone in più rispetto al passato. Le incognite sono tante, ma è il momento in cui bisogna cambiare marcia: appuntamento a San Siro alle 20.45.
di Gianluigi Valente