Inter-Barcellona, gli errori da non ripetere per non farsi sottomettere dai blaugrana
L'analisi tattica in vista della partita di Champions League dopo la sconfitta per 2-0 del Camp NouDopo due settimane dal match d’andata valido per il girone di Champions League, Inter e Barcellona si incontrano di nuovo. Questa volta a San Siro. E anche stavolta l’allenatore nerazzurro, Luciano Spalletti, ha ribadito di voler fare la partita e tenere più a lungo il possesso del pallone, caratteristica per la quale il Barcellona, quasi sicuramente, è la squadra migliore al mondo. Oltre a essere, forse, la squadra più forte del mondo in assoluto.
L’incontro del Camp Nou sarà stato foriero di insegnamenti per la truppa nerazzurra, ma il tecnico dell’Inter è stato chiaro: non può e non vuole snaturare i suoi, soprattutto dopo aver impiegato una stagione intera (la scorsa) e quella attuale per impartire un determinato stile di gioco alla squadra. Icardi e compagni, quindi, possono anche giocarsela sul piano del possesso ma devono fare attenzione a non commettere gli stessi errori dell’andata per non farsi schiacciare nella propria metà campo o addirittura nella propria area di rigore dove succedono le cose più importanti (Spalletti dixit).
E allora a cosa devono porre attenzione i nostri beniamini?
Devono eseguire perfettamente alcuni fondamentali. Innanzitutto per limitare il controllo della palla dei blaugrana (che all’andata hanno fatto segnare un 67% a 33%) serve una gestione migliore da parte dell’Inter che significa curare la precisione dei passaggi (90% Barça vs 76% Inter), gettare meno palloni possibili e, allo stesso modo, recuperarne il più possibile. È ciò che vuole Spalletti quando dice: «C’è da essere più bravi quando la conquistiamo (la palla, ndr.) perché loro come hanno fatto vedere nella partita d’andata non amano lasciarla agli avversari. Gli spazi saranno stretti e i tempi di ragionamento saranno corti. […] C’è da esibire qualità nel riuscire a vedere ciò che non guardo. Riuscirlo a vedere prima con la testa e poi con gli occhi. Vedere prima quello che voglio fare e dove andare ».
Nel primo faccia a faccia con i catalani si è visto come la loro pressione per recuperare la sfera ci ha impedito di ragionare e quindi di farci giocare sbarazzandoci del pallone con lanci lunghi e imprecisi anche perché loro hanno coperto gli spazi meglio di noi. Sarà, pertanto, necessario il movimento senza palla degli uomini di Spalletti che in quell’incontro corsero più degli avversari: 110.9 km contro i 107 km del Barça. Ma si è dimostrata essere una corsa a vuoto, anzi, una rincorsa illogica a Piqué e compagni.
Il pressing messo in atto dall’Inter tende a stringere e a fare densità al centro del campo per portare a giocare il pallone sulle fasce. Ecco, questa sarà una chiave della partita così come lo è stata lo scorso 24 ottobre. In quell’occasione Sergi Roberto e Jordi Alba sovrapponendosi a Coutinho e Rafinha fecero girare la testa ai dirimpettai Asamoah e D’Ambrosio. Nel match di ritorno Vrsaljko dovrebbe sostituire l’italiano e sarà fondamentale che, insieme al ghanese, vinca i duelli individuali sul piano della corsa, dei contrasti, dei passaggi e, in generale, delle scelte da compiere.
Per quanto detto finora risulta evidente come nella gara d’andata sia pesata più l’assenza di Radja Nainggolan per l’Inter che quella di Lionel Messi per il Barça. Le caratteristiche del Ninja trasmettono alla squadra di Spalletti un aiuto non trascurabile soprattutto nelle fasi di transizione che il belga riesce a compiere in modo eccellente. Quando l’allenatore nerazzurro di lui dice: «Non è il trequartista che ti salta tre avversari, la qualità la esibisce con le sue vampate e con quella voglia e forza di saltarti addosso. Ti crea la difficoltà di costruire comodamente», sta affermando che il centrocampista è proprio il genere di calciatore che con il suo fisico può opporsi alla tecnica individuale degli avversari. Sarebbe verosimile vedere una marcatura preventiva di Nainggolan ad Arthur.
Infine, alla luce delle poche possibilità che il Barcellona concede agli avversari sarà determinante migliorare la precisione dei tiri ed essere cinici a sfruttare le occasioni che si riesce a creare. Sono stati, infatti, solo 2 i tiri nello specchio su 10 totali da parte dell’Inter nell’incontro precedente contro gli 11 su 21 dei blaugrana.
Quando una squadra ne incontra un’altra di livello superiore spesso si dice che non ha nulla da perdere. Non è però il caso di Inter-Barcellona, perché rappresenta un crocevia nel girone di Champions League in cui i nerazzurri devono impegnarsi al massimo alla ricerca della vittoria sebbene l’aritmetica sia dalla nostra parte.
Luciano Spalletti dice che: «Il 100% basta per battere il Barcellona e dobbiamo riuscire a eseguirlo». Il 100% potrebbe non bastare ma l’Inter ha il dovere di metterlo in pratica.
Le ultimissime su Inter-Barcellona: Messi in campo? Valverde lo impiegherà solo ad una condizione
Tutte le news sull’Inter in tempo reale: iscriviti al canale Telegram di PassioneInter.com!
VIDEO – PIQUÈ, ARRIVO A MILANO DA DIMENTICARE: CHE BOTTA CONTRO IL PULLMAN!