9 Novembre 2018

Inter-Barcellona, Sacchi attacca: “I nerazzurri hanno ottenuto più di quanto meritavano. Il confronto è spietato”

La squadra nerazzurra è riuscita a conquistare un punto importantissimo in ottica qualificazione grazie alla rete del solito Icardi

Arrigo Sacchi sulle colonne de La Gazzetta dello Sport ha fornito il proprio commento della sfida di Champions giocata martedì sera a San Siro tra Inter e Barcellona: i nerazzurri sono riusciti nel finale a recuperare la rete di svantaggio messa a segno da Malcom grazie alla solita zampata di Mauro Icardi, conquistando così un punto importantissimo in ottica qualificazione.

Dominio blaugrana –Il Barcellona ha messo alle corde l’Inter giocando un calcio sontuoso, armonioso e bello. I nerazzurri pareggiano grazie al solito Icardi e devono essere felici perché hanno ottenuto più di quanto meritavano. I blaugrana giocano a memoria: tutti sono in continuo movimento, organizzati e con concetti chiarissimi. Si tratta di un gruppo organico e ottimista, che cerca di essere padrone del campo e del pallone. Il confronto con gli uomini di Spalletti è spietato: i nerazzurri difettano nella continuità e nel movimento collettivo, affidandosi all’improvvisazione. Le cause sono le distanze eccessive tra i giocatori e la minore collaborazione. L’Inter ha tanti specialisti: chi è bravo a difendere, chi ha forza e chi è proposto al gol. Il Barça ha tutti giocatori polivalenti, che sanno difendere e attaccare, muoversi coi tempi giusti ed essere sempre in posizione attiva con o senza palla, tutti illuminati da un’idea di gioco condivisa. Gli smarcamenti, i tempi delle giocate, l’accompagnarsi di tutta la squadra ne fanno un blocco che produce soluzioni e sinergia facilitando pressing, raddoppi e possesso palla”.

La difesa nerazzurra – “I blaugrana sono sempre in posizione attiva, mentre i nerazzurri no. Agli interisti non rimane che la difesa arcigna: le più forti ovazioni sono per Skriniar, per i contropiede o gli assoli. Si dice che il Barça sia superiore perché ha Messi o perché possiede una grande tecnica, ma stavolta Leo non c’era e la tecnica viene esercitata anche in gare con il 60-70% di possesso palla. La vera differenza sta nello stile che vede il gioco come leader, in un Paese che ha sempre pensato che il merito e la bellezza siano indispensabili per vincere e crescere”.

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