Esattamente 13 anni fa Inter-Barcellona: tutte le semifinali della storia nerazzurra

A inizio stagione non ci avrebbe creduto nessuno, ma ora è realtà: l'Inter è in semifinale di Champions League! Un traguardo che mancava da tredici anni, ma che per un club blasonato come quello nerazzurro non è certo una novità. Prima di questo doppio confronto con il Milan, il Biscione è già stato otto volte tra le migliori quattro d'Europa. Nel giorno dell'anniversario di Inter-Barcellona (3-1) del 2010, andiamo a vedere come sono andate (e contro chi) tutte le semifinali della storia nerazzurra. SCORRI LE SCHEDE >>> 1963/64: INTER-BORUSSIA DORTMUND Il Milan è campione d'Europa in carica, Angelo Moratti ha costruito uno squadrone per provare a conquistare il trofeo più ambito, la Coppa Campioni. Facchetti, Mazzola, Picchi, il pallone d'oro Suarez, Jair, Burgnich, Corso, alcuni dei campioni che componevano la Grande Inter, che nella stagione precedente si era cucita il tricolore sul petto. Ma ora si punta al colpo grosso. Dopo aver eliminato Everton, Monaco e Partizan, in semifinale c'è il Borussia Dortmund. All'andata finisce 2-2, con le reti nerazzurre firmate da Mazzola e Corso. Il figlio d'arte, insieme a Jair, colpirà anche al ritorno, regalando all'Inter il successo per 2-0 e la prima finale della propria storia con il Real Madrid. Quella partita sarà un trionfo: 3-1 ai Blancos di Puskas e Di Stefano, il Biscione è sul tetto d'Europa. SCORRI LE SCHEDE >>> 1964/65: INTER-LIVERPOOL Il trionfo dell'anno precedente non ha saziato la fame di vittoria dei nerazzurri, che anzi sono destinati ad aprire un ciclo ricco di successi. Questa volta l'Inter parte dagli ottavi di finale, dove elimina la Dinamo Bucarest e si guadagna così i quarti con i Rangers, superati con un 3-2 complessivo tra andata e ritorno. In semifinale incontra il Liverpool: va in scena una delle prime, grandi rimonte nella storia del Biscione. Il round iniziale termina 3-1 in favore dei Reds, che pensano già di aver staccato il pass per la finale (che si giocherà proprio a San Siro). Ma al ritorno un 3-0 (Mazzola, Peirò, Facchetti) senza storia manda i nerazzurri in estasi e dritti all'atto conclusivo della competizione, vinta grazie all'1-0 sul Benfica di Eusebio. Di quella semifinale, però, oltre all'incredibile rimonta, va ricordato il gol del 2-0 firmato da Peirò, che con una genialata ruba il pallone al (distratto) portiere inglese senza commettere fallo e lo deposita in rete. SCORRI LE SCHEDE >>> 1965/1966: INTER-REAL MADRID Per il terzo anno di fila, i nerazzurri si giocano l'accesso all'ultima partita di Coppa Campioni. Questa volta è la rivincita della finale di due anni prima: Inter-Real Madrid. Dopo la sconfitta nella gara di andata, il Biscione è costretto ad arrendersi anche al ritorno con un 1-1 (la rete della speranza di Facchetti non basta) che premia i Blancos. Non riesce l'impresa di vincere tre volte di fila il trofeo più glorioso. SCORRI LE SCHEDE >>> 1966/1967: INTER-CSKA SOFIA Altro giro, altra corsa, altra semifinale. La quarta consecutiva. L'Inter, campione d'Italia in carica, elimina ai quarti i rivali del Real Madrid, vendicandosi per la sconfitta nella stagione precedente, e affronta nel penultimo atto i bulgari del CSKA Sofia. Nonostante un blasone non certo da top club, i nerazzurri faticano e dopo un doppio pareggio (1-1 e 2-2) riescono a prevalere solo nello spareggio. Finale raggiunta, ma verrà poi persa - inaspettatamente - contro il Celtic. Finisce qui il ciclo dello Grande Inter di Herrera. SCORRI LE SCHEDE >>> 1971/1972: INTER-CELTIC Come accaduto con il Real Madrid nell'edizione sopra citata, i nerazzurri hanno l'opportunità di vendicarsi con il Celtic. Dopo aver superato AEK Atene, Borussia Mönchengladbach (nella famosa "partita della lattina") e Standard Liegi, il Biscione deve riaffrontare gli scozzesi in semifinale. La squadra è un mix tra alcuni reduci della Grande Inter di Herrera (Facchetti, Burgnich, Jair e Mazzola) e nuovi volti destinati a scrivere la storia del club (Oriali, Boninsegna). In seguito a un duplice 0-0, la formazione di Invernizzi (subentrato nel corso della stagione a Heriberto Herrera, non Helenio) riesce ad avere la meglio ai calci di rigore (5-4), anche se in finale dovrà arrendersi contro l'Ajax di Cruijff. SCORRI LE SCHEDE >>> 1980/1981: INTER-REAL MADRID Real, ancora a noi due! L'Inter (allenata dal sergente di ferro Bersellini) e il Madrid si incontrano nuovamente nelle fasi finali di Coppa Campioni, ma questa volta sono i Blancos a prevalere. Il 2-0 al Bernabeu indirizza fortemente la qualificazione verso la squadra allenata da Boskov (sì, il Boskov della Sampdoria e delle celebri frasi): non basta la vittoria di misura firmata da capitan Bini a San Siro, in finale ci vanno gli spagnoli. SCORRI LE SCHEDE >>> 2002/2003: INTER-MILAN L'antipasto di ciò che si vedrà il 10 e il 16 maggio. Si affrontano due squadroni: Zanetti, Materazzi, Cannavaro, Conceição, Crespo e Recoba (chiamato a sostituire l’infortunato Vieri) da una parte, Shevchenko, Maldini, Nesta, Pirlo, Seedorf e Rui Costa dall’altra. In panchina, Cuper contro Ancelotti. L’andata si gioca in casa del Milan, è ancora valida la regola dei gol in trasferta. É una sfida combattuta, tesa, di nervi, come è giusto aspettarsi dal primo confronto europeo della storia tra le due rivali. Nerazzurri e rossoneri si danno battaglia, creano ma non concretizzano: il round numero uno termina con uno scialbo 0-0. Si decide tutto al ritorno. Dove l’Inter è chiamata a vincere, obbligatoriamente, in un clima incandescente. Ma è il Milan a sbloccare il match, grazie a Shevchenko: nel primo minuto di recupero Seedorf manda in porta il numero 7, che vince un rimpallo con Cordoba e supera Toldo con un tiro sotto alla traversa. 1-0 rossonero. L’incubo nerazzurro inizia a diventare sempre più tangibile, perché ora servono due gol per passare. Cuper all’intervallo toglie Recoba e Di Biagio per mettere Dalmat e soprattutto Martins, l’uomo che riaccende le speranze del Biscione. Dopo una ripresa in cui la formazione di Ancelotti sembra in controllo, a sette minuti dalla fine il nigeriano si libera di Maldini e davanti alla porta non sbaglia: 1-1, ora l’Inter ci crede. E si getta all’arrembaggio con il cuore e con tutta sé stessa. Ma non basta. I nerazzurri sbattono contro Abbiati, miracoloso all’87’ sul tentativo ravvicinato di Kallon e attento sul colpo di testa di Cordoba. Il doppio pareggio è fatale. In finale, a Manchester contro la Juventus, ci va il Milan. SCORRI LE SCHEDE >>> 2009/2010: INTER-BARCELLONA La sconfitta più bella della storia nerazzurra. Così si può definire l'1-0 in favore del Barcellona che regalerà all'Inter la sua quinta finale di Champions. Dopo aver eliminato il Chelsea di Ancelotti e il CSKA Mosca, il Biscione ritrova i blaugrana, già affrontati nel girone (un pareggio, 0-0, e una sconfitta, 2-0). L'andata si gioca a San Siro, precisamente il 20 aprile 2010, ed è un un trionfo: dopo essere andata sotto con il gol di Pedro, la squadra di Mourinho compie un'impresa clamorosa e rifila tre gol (Sneijder, Maicon, Milito) alla formazione di Guardiola, reduce dal Triplete dell'anno precedente. Al ritorno sembra tutto apparecchiato per la famosa 'Remuntada': i tifosi del Barca vanno di notte a fare baldoria sotto l'hotel dei giocatori nerazzurri, Ibra è pronto a prendersi la sua rivincita, oltre 90 mila catalani riempiono il Camp Nou e lo rendono un'autentica bolgia. Al 27' la simulazione di Busquets provoca il cartellino rosso di Thiago Motta: Inter in dieci uomini. Ormai sembra finita. E invece no. I ragazzi di Mourinho disputano una prova eccezionale, tra le più memorabili della storia interista: Eto'o si sacrifica a fare il terzino, Julio Cesar fa miracoli (impressionate una parata su Messi) e tutta la squadra lotta come non mai. La rete di Piquè nel finale riaccende le speranze del Barcellona, che per un attimo esplodono definitivamente in gioia alla rete di Bojan, poi però annullata per un tocco di mano. La partita finisce, gli irrigatori del Camp Non iniziano a bagnare i giocatori intenti a festeggiare. Ma poco importa: l'impresa è compiuta, i nerazzurri se ne vanno a Madrid. E il resto, ovvero la finale contro il Bayern, è storia...

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Nicolò Brunner - Autore

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