L’antipasto di ciò che si vedrà il 10 e il 16 maggio. Si affrontano due squadroni: Zanetti, Materazzi, Cannavaro, Conceição, Crespo e Recoba (chiamato a sostituire l’infortunato Vieri) da una parte, Shevchenko, Maldini, Nesta, Pirlo, Seedorf e Rui Costa dall’altra. In panchina, Cuper contro Ancelotti. L’andata si gioca in casa del Milan, è ancora valida la regola dei gol in trasferta. É una sfida combattuta, tesa, di nervi, come è giusto aspettarsi dal primo confronto europeo della storia tra le due rivali. Nerazzurri e rossoneri si danno battaglia, creano ma non concretizzano: il round numero uno termina con uno scialbo 0-0. Si decide tutto al ritorno. Dove l’Inter è chiamata a vincere, obbligatoriamente, in un clima incandescente. Ma è il Milan a sbloccare il match, grazie a Shevchenko: nel primo minuto di recupero Seedorf manda in porta il numero 7, che vince un rimpallo con Cordoba e supera Toldo con un tiro sotto alla traversa. 1-0 rossonero. L’incubo nerazzurro inizia a diventare sempre più tangibile, perché ora servono due gol per passare. Cuper all’intervallo toglie Recoba e Di Biagio per mettere Dalmat e soprattutto Martins, l’uomo che riaccende le speranze del Biscione. Dopo una ripresa in cui la formazione di Ancelotti sembra in controllo, a sette minuti dalla fine il nigeriano si libera di Maldini e davanti alla porta non sbaglia: 1-1, ora l’Inter ci crede. E si getta all’arrembaggio con il cuore e con tutta sé stessa. Ma non basta. I nerazzurri sbattono contro Abbiati, miracoloso all’87’ sul tentativo ravvicinato di Kallon e attento sul colpo di testa di Cordoba. Il doppio pareggio è fatale. In finale, a Manchester contro la Juventus, ci va il Milan.
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