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Bastoni: “A Udine fu nervosismo. Tottenham? Contatti, ma sto bene all’Inter”

Alessandro Bastoni, pilastro della difesa dell’Inter, si è raccontato in un’intervista al Corriere dello Sport. Al giornale romano il classe ’99 ha parlato di molti argomenti diversi: il momento difficile a Udine, della difesa a 3 e la sua qualità da uomo-assist.

Inoltre, Bastoni ha speso due parole anche per l’interesse del Tottenham nei suoi confronti. Ecco le sue parole:

Bastoni (@Getty Images)

REAZIONE – “Ci siamo aggrappati a noi stessi, a un gruppo che è solido e forte. Ci siamo ricompattati, avendo la consapevolezza che soltanto uniti e assieme potevamo tirarci fuori da quella situazione. Ci siamo parlati, abbiamo cercato di individuare i problemi e anche adesso stiamo cercando di risolverli in maniera definitiva”.

SOSTITUZIONE A UDINE – “Qualsiasi tipo di reazione è sbagliata. Vale anche per quell’episodio. È nato tutto dal nervosismo che avevo addosso per non riuscire a fare quello che so di poter fare normalmente. Ripeto, è stato importante parlare tra di noi. Da quel momento ne siamo usciti più squadra rispetto a come eravamo prima”.

GOL SUBITI – “Troppi gol subiti in trasferta? È difficile trovare una risposta, perché non esiste una ragione tecnica. Credo che fondamentalmente sia un aspetto mentale. In questi casi, la ricetta è unicamente lavorare”.

NAPOLI – “Certamente si tratta di un grande bivio per il campionato. Non portare a casa un risultato positivo sarebbe una botta molto dura da digerire. E poi diventerebbe molto complicato recuperare il distacco”.

TROFEI – “Non possiamo nasconderci: siamo consci della forza e dei valori di questa squadra. Il nostro obiettivo è andare sempre fino in fondo in tutte le competizioni a cui partecipiamo. Ecco perché la delusione sarebbe grande se dovessimo restare a bocca asciutta”.

ASSIST-MAN – “Devo ringraziare il settore giovanile dell’Atalanta. Ancora prima dell’aspetto fisico, là ti insegnano la tecnica di base. E si tratta di un’impostazione fondamentale, a mio avviso, per giocare a calcio. Per il resto, è una mentalità e un’attitudine che ho sempre avuto fin da ragazzino”.

DIFESA A 3 – “Per come la penso, se la interpreti nella maniera giusta, con i giocatori che hanno un certo tipo di impostazione mentale, è un grande vantaggio. Perché gli attaccanti sono forti in fase di possesso, mentre quando c’è da difendere sono più pigri. Così, forzando queste situazioni, il difensore che si spinge in avanti si trova spesso libero”.

TOTTENHAM –Qualche contatto c’è stato, ma io sono contento di essere rimasto all’Inter”. 

SKRINIAR – “Posso solo consigliargli di fare ciò che ritiene giusto. Siamo tutti quanti grandi e ognuno deve fare le proprie valutazioni, insieme alla propria famiglia. L’importante è che sia convinto della scelta finale. Non posso giudicare, soltanto sperare che resti qua”.

Enrico Traini