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Inter-Benfica, Marotta: “Il fattore ambientale può essere decisivo. Premio Champions? I giocatori non sono mercenari”

Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Sky Sport pochi minuti prima del calcio di inizio della delicatissima partita di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Benfica.

Queste le sue parole:

TIFOSI – “Il fatto ambientale può essere decisivo, un pubblico così vicino alla squadra è stimolante, ma in campo poi ci vanno i giocatori che devono avere la giusta motivazione contro un avversario difficile, ostico. Con in tasca due gol, che però non sono determinanti oggi Serve una prestazione di alto livello”.

PERCORSO CHAMPIONS – “Se la valutazione è a se stante chiaramente è qualcosa di straordinario. All’inizio della stagione, nessuno immaginava a di essere qui. Questo è merito della squadra e dell’allenatore. Già che ci siamo è giusto che ci mettiamo la motivazione, oggi il nostro ruolo significa capire cosa sia l’attaccamento alla maglia per regalare ai tifosi qualcosa che manca ormai da 13 anni”.

RENDIMENTO – “Oggi l’analisi ci vede in Coppa Italia e Champions League in una posizione che non avevamo previsto e preventivato. Ed è qualcosa di straordinario. In campionato abbiamo qualche difficoltà in più e ci trova in una situazione deficitaria. Siccome penso che l’Inter sia un grande club, dobbiamo trovare continuità anche in campionato. La squadra è forte e questa è una lacuna che dobbiamo colmare. Inzaghi lo sta facendo nel migliore dei modi. Andare avanti in tre competizioni è uno stress per tutti, ma dobbiamo onorare questa competizione con grande spirito di attaccamento a questi colori. Così potremo portarci a casa una bella soddisfazione”.

PREMIO CHAMPIONS – “Sarebbe un aspetto negativo. I giocatori non devono essere dei mercenari: se dobbiamo sollecitarli economicamente per raggiungere un obiettivo alla loro portata, sarebbe molto deprimente. Quando sono arrivato, la prima cosa che ho fatto è stato eliminare i premi per la qualificazione nei primi quattro posti. L’Inter deve esserci sempre. Poi se gli altri saranno più bravi bisogna togliersi il cappello. Adesso non posso pensare di ottenere i risultati stimolandoli con i soldi. Dobbiamo stimolarli di più. ma solo attraverso il dialogo e la presenza”.

RITI – “Aspettare i giocatori e Inzaghi? Lo faccio sempre, a volte dietro le quinte. Mi sembra giusto ringraziare l’allenatore e i giocatori per ciò che fanno per noi”.

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FUTURO SOCIETÀ -“Le voci sulla cessione non hanno influito: il club ha messo l’area sportiva nelle condizioni di lavorare al meglio. Quindi non c’è nessun alibi. Bisogna essere attori protagonisti di una qualificazione straordinaria”.

INZAGHI – “Non vogliono pensare all’eliminazione. Sappiamo che il ruolo dell’allenatore è oggetto di bersagli e critiche, ma noi sappiamo valutare nel migliore dei modi. Sappiamo di avere molti impegni importanti. Dobbiamo pensare al presente e lasciare lavorare Inzaghi con tranquillità”.

DERBY – “Una grande emozione, una stracittadina che vale una finale Champions ci riporta al passato ma è anche un biglietto da visita spendibile da Milano nel mondo e nel calcio in generale”. 

Enrico Traini