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Bergomi: “L’Inter non è la più forte, Conte valore aggiunto. Eriksen? Finalmente determinante”

Beppe Bergomi, ex capitano e difensore dell’Inter, è intervenuto sulle frequenze di Radio Nerazzurra nel giorno del 113esimo compleanno nerazzurro. Ecco le sue parole: “L’Inter non cambia. Vedo sempre gli stessi valori di Dna e di spirito di appartenenza. Ogni squadra ha i suoi. In questi giorni ho avuto la fortuna di recarmi in sede per la premiazione della Hall Of Fame, insieme a Cambiasso e a tanti altri campioni. E’ stato bello festeggiare questo 113° compleanno in una sala coppe bellissima. Si respira un bel clima”.

Il futuro dell’Inter: Che sia incerto è innegabile. Ieri quando finisce la partita, si vedeva che la panchina era pronta a scattare. Anche il fatto che, a fine gara, Conte abbia fatto i complimenti alla squadra e a chi gioca meno. Quello che mi ha sorpreso è stata la personalità di Kolarov. Lo conobbi quando giocava al City. Ieri, prima della gara, è venuto da me e mi ha salutato e abbiamo parlato del più e del meno. Avere questo genere di clima all’interno dello spogliatoio è fondamentale”.

L’Inter di Conte come l’Inter del Trap: “Da Sassuolo in avanti ti dico di sì. è chiaro che il calcio è cambiato, ed è chiaro anche che sia difficile trovare delle analogie tra i diversi calciatori in quanto siamo diversi. Però lo spirito è quello, e mi fa ben sperare”.

La rinascita di Eriksen:Io premio il ragazzo e la sua volontà di determinare. Da un paio di partite a questa parte sorride di più. Si è calato di più nella realtà, ma la cosa che mi piace di più è la sua abnegazione nella fase difensiva. è diventato determinante e secondo me era l’unico modo per potersi inserire all’interno dei meccanismi della squadra, anche perché sono sempre più convinto che nelle prossime partite inizieremo a vedere anche le sue qualità offensive, magari con qualche assist e qualche punizioni con avversari in cui l’Inter è costretta a fare la partita e la sua qualità può fare la differenza e completerà il suo ingresso definitivo nella squadra”.

Su Conte: “Ognuno di noi vede il calcio nella propria maniera. Io continuo a pensare che l’Inter non abbia la rosa migliore del campionato e che il valore aggiunto di questa Inter sia Antonio Conte perché in altre occasioni alcuni allenatori sbagliavano determinate partite o si perdevano in momenti cruciali della stagione. Conte tiene sempre alta la tensione e unito il gruppo. Si vede che stanno bene insieme e quasi mai sta sbagliando la partita. Io continuo a pensare che la strada sia ancora molto lunga. É normale che l’Inter si sia ritagliata il ruolo di favorita: l’obiettivo è alla portata e non bisogna sbagliare. Bisogna stare calmi, anche perché in un possibile passo falso futuro non bisogna, anche come stampa, addossare la squadra di colpe. Adesso hai messo da parte il terzo scontro diretto vinto nel girone di ritorno con Milan, Lazio e Atalanta. Adesso arriveranno partite, sulla carta, più facile e non si dovranno sbagliare”.

Dove si può migliorare: “Io sono sempre dell’Idea che a sinistra serve sempre un mancino. Nonostante Perisic stia facendo bene e ha un ottimo motore a discapito di Young. Il croato, in fase difensiva è diventato indispensabile, basta guardare ieri l’aiuto che ha fornito a Bastoni in copertura. Però poi, quando dovrai fare le partite e costruire tu, avere un mancino di ruolo diventa fondamentale. Poi dobbiamo migliorare nella gestione perché ci sono giocatori che devono crescere. Io so che tante volte tocco dei tasti dolenti per i tifosi, però Hakimi , la partita che ha fatto ieri, tecnicamente la deve fare meglio. Per quello che ci ha già fatto vedere ha dei margini di miglioramento enormi, però, appunto, ci sono degli aspetti che possono essere migliorati, senza fare nomi o altro. É senz’altro una squadra che può essere migliorata. Anche perché poi, a livello europeo, serve molto di più rispetto a partite come quelle di ieri sera. Anche perché a livello europeo, lo sappiamo che dobbiamo ancora crescere, ma è anche l’obiettivo che ci dobbiamo porre”.

La società: “In realtà io credo che adesso c’è una struttura solida alla base, al di là delle difficoltà della presidenza. Avere un direttore sportivo come Marotta, so come lavora nel settore giovanile, ero lì l’altro giorno, c’è una struttura che funziona e fa ben sperare. Naturalmente è una struttura che deve funzionare indipendentemente dall’allenatore. Poi, ripeto, Conte è una figura importante che sta dando continuità. L’Inter in rosa ha diversi elementi molto giovani, molti sotto i 30 anni e di conseguenza ci sono tutti i presupposti per poter costruire un progetto vincente. Si può pensare ad innesti giovani, dinamici e che abbiano struttura insieme anche a giocatori di esperienza. Nel calcio di oggi, una squadra come l’Inter, avendo quattro posti a disposizione per la Champions, ci deve sempre arrivare, Nell’Inter di oggi c’è tutto per dare continuità a questo progetto. I ragazzi sono giovani: se pensiamo che Barella è un 97, Bastoni un 99, Skriniar 95 e Lukaku un 93. Ma anche Lautaro e Hakimi: c’è tutto per dare continuità”.

DA MEAZZA E BERGOMI AD HANDANOVIC: TUTTI I CAPITANI DELL’INTER >>>

Raffaele Caruso

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