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L’Inter ora senza Brozovic vola: rientro imminente ma cosa cambierà?

L’anno scorso l‘Inter orfana di Brozovic aveva di fatto perso lo Scudetto, non riuscendo mai a vincere e faticando a trovare trame di gioco alternative. Dopo qualche mese però tutto sembra cambiato. I nerazzurri senza il croato in campo sono rinati, grazie ad un trio delle meraviglie e dai piedi buoni: Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan.

Calhanoglu (@Getty Images)

Il turo arretrato in posizione di regista davanti alla difesa è stato la svolta, tra chiusure impeccabili, ordine, goal e lanci illuminanti. E con il suo arretramento tutta la squadra ha cominciato a macinare risultati. I suoi fidi scudieri Barella e Mkhitaryan hanno poi completato il lavoro, diventando un trio dal rendimento eccelso. Basti pensare che finora in tutte le partite in cui sono stati impiegati insieme dal primo minuto hanno sempre segnato almeno un goal.

Ecco perché, secondo La Gazzetta dello Sport, Brozovic, che potrebbe addirittura essere convocabile per il match di sabato contro la Sampdoria, potrebbe non avere vita così facile al rientro. Da titolare inamovibile a “quarto incomodo” il passo è breve nel calcio moderno.

Marcelo Brozovic (@Getty Images)

L’OPINIONE DI PASSIONE INTER

Per il rendimento mostrato pre infortunio e per l’importanza complessiva, ci sembra improbabile che Brozovic non torni nella sua posizione naturale. A cambiare veramente è la situazione generale del centrocampo. L’Inter era intervenuta sul mercato per Asllani in modo da avere un vice Brozovic da far crescere, senza rendersi conto di averlo già in casa: Calhanoglu. Il rientro di Brozovic quindi non sarà un problema per Inzaghi e per l’Inter, specie con tante partite ravvicinate, ma un valore aggiunto.

A differenza di un tempo però, non sarà più insostituibile: sarà importante come tutti i compagni. E proprio per questo, anche il suo atteggiamento spesso insofferente dovrà cambiare. Non è più l’unico faro della squadra e deve capirlo. Come Barella, dovrà farsi un bagno di umiltà al rientro e smettere di sbracciare e inveire verso i compagni, giocando come sa fare per il gruppo. Altrimenti sì che la sua maglia da titolare potrebbe vacillare.

Pietro Magnani

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