Spalletti: “Roma ha il calendario più abbordabile. Noi dobbiamo creare di più. Sulla difesa a tre…”
Il tecnico nerazzurro risponde alle domande dei giornalisti alla vigilia del matchDopo il pareggio a reti inviolate contro l’Atalanta, l’Inter tornerà subito in campo per affrontare, nel turno infrasettimanale, valido per la 33esima giornata della Serie A 2017/18, il Cagliari, reduce da una vittoria contro l’Udinese. Luciano Spalletti ritroverà Marcelo Brozovic, che non è sceso in campo con i bergamaschi a causa di una squalifica. Il cambio formazione contro la squadra di Gasperini non ha giovato ai nerazzurri di Spalletti e con il ritorno del croato si potrà ritornare al 4-2-3-1.
Il tecnico nerazzurro, in primis, ha risposto alle domande dei tifosi: “Il Cagliari è una squadra che, anche nelle ultime partite, pur perdendo meritava di passare in vantaggio. Sanno giocare a calcio, hanno una rosa importante e hanno possibilità di sostituire gli squalificati. Brozovic? In questo momento sta bene e probabilmente gli verrà affidata la regia della squadra perché ha dimostrato di sapersi prendere responsabilità importanti e avere la giusta pulizia per far girar la squadra”.
FRENATA PUNTI – “Per quanto riguarda i risultati è vero, forse ci eravamo costruiti la possibilità di gestire qualcosa e adesso ce la siamo giocata. Restano sei partite, non sappiamo quanti punti dobbiamo fare ancora ma noi dobbiamo analizzare la situazione partita dopo partita. Domani abbiamo la vittoria come unico obiettivo“.
RAFINHA – “Secondo me sta bene; quando si passano dei lunghi periodo senza giocare ci vuole un po’ di tempo per riprendere il ritmo vero e non sai mai cosa ti dirà la partita successiva. Bisogna fare una valutazione di giorno in giorno, non solo relativa alla partita precedente, bisogna vedere bene gli elementi di analisi anche in allenamento”.
QUALITÀ – “Siamo un gruppo di qualità e talvolta lo abbiamo fatto vedere, ma per farla uscire fuori bisogna anche mettere vicino la qualità tecnica, la qualità caratteriale, mantenere per un lungo periodo determinati atteggiamenti e determinate condizioni. Il concetto di crescita riguarda sia il livello individuale che quello collettivo. Individualmente serve che altri calciatori riescano a portare un numero superiore di gol”.
ATALANTA – “Il secondo tempo è stato differente dal primo, il primo lo abbiamo già superato. Ho riguardato anche le partite precedenti giocate dall’Inter su quel campo là e non mi sono sembrate tanto differenti. L’Atalanta sta facendo benissimo ma ha passato anche momenti di difficoltà negli anni, eppure su quel campo lì sono arrivate lo stesso delle difficoltà. Dopo il primo quarto d’ora abbiamo costruito due-tre ripartenze in cui abbiamo sbagliato il gesto tecnico; in fondo alla partita non c’è stata tutta quella differenza di cui sento parlare, il problema è che quando non vinci aumentano i discorsi e le critiche. Io non ho problemi ad ascoltare e ad assorbire tutto quello che ci viene detto, però tutto quello che arriva dall’esterno deve essere poi addizionato alla situazione interna, quella che si sviluppa quotidianamente”.
MAL DI GOL – “Rafinha non deve essere amareggiato per aver sbagliato un gol, può disperarsi per il tiro sbagliato, ma fare gol da lì non è proprio facile. La squadra in generale, compreso lui, ha fatto delle prestazioni importanti e creato delle opportunità, quindi è giusto essere più esigenti sulla concretizzazione, perché questa squadra la preparazione al gol l’ha fatta, le occasioni ci sono state. Non è distante il passo da compiere, non c’è nessun coniglio da cacciare dal cilindro. Adesso bisogna giocarsi tutte le partite e bisogna dare molta importanza all’esito finale”.
SOLUZIONI – “Al posto di due-tre occasioni dobbiamo lavorare per crearne cinque-sei; in difesa avevamo già fatto questo genere di lavoro, sia a tre che a quattro, con i due terzini molto aperti, pronti a spingere. Non è importante la composizione della difesa ma come si riesce ad amalgamare con il resto della squadra. non bisogna battere sempre e solo con l’aspetto dei gol, altrimenti potrei ribaltare la situazione facendo io a voi qualche domanda: chi ha segnato più di noi? Lazio, Napoli e Juve, squadre che hanno segnato di più anche negli ultimi anni e che ci sono sempre state avanti in classifica”.
FATICA IN MANOVRA – “È mancata una consistenza fisica che non abbiamo. Da un punto di vista di voglia di vincere i duelli nell’uno contro uno ho visto poche squadre preparate come l’Atalanta. Il dato su cui lavorare? Riuscire a farsi fischiare più punizioni a favore. Se abbiamo pochi falli subiti è segno di aver lottato poco. Spesso abbiamo interrotto le azioni avversarie ma poi non siamo stati bravi noi a costruire”.
MOMENTI STAGIONALI – “Quello attuale è un momento in cui sappiamo cosa fare e sappiamo dove vogliamo andare, conosciamo molto bene il nostro obiettivo e siamo nelle condizioni di poter rileggere in maniera positiva tutti i nostri numeri. Se guardo la situazione di Roma e Lazio? Si, una di queste tre è destinata a restare fuori, poi bisogna vedere anche se il Milan è capace di rientrare in corsa, bisogna vedere sia avanti che dietro. A poche partite dalla fine non mi sembra di vedere molte differenze con le nostre avversarie”.
KARAMOH – “Potevo metterlo anche prima a Bergamo, ma la partita non era facile. È un bravo ragazzo e ci potrà servire”.
CORSA FINALE – “La Roma ha il calendario più abbordabile; se si vanno a fare le comparazioni tenendo anche a mente la classifica sembra proprio loro il cammino più facile, oltre al fatto che la vittoria col Barcellona ha dato loro tantissimo, quindi si sono messi nelle condizioni di gestire il loro futuro perché hanno alzato il livello di aspettativa; forse il Barcellona è arrivata a Roma troppo tranquilla ma la squadra ha fatto una grande prestazione e il calcio italiano deve ringraziarla per la visibilità. Da un punto di vista caratteriale mi aspetto una risposta in più, mi aspetto di fare qualche passo in avanti, vorrei che i calciatori capissero che il momento giusto è questo e che difficilmente ripasserà”.
DIFESA –“La difesa a tre ci concede la possibilità di non lasciare la superiorità numerica agli attaccanti a centrocampo e, allo stesso tempo, permette di gestire i movimento di Sau, soprattutto nei movimenti e nel gioco in coppia con Pavoletti. Contemporaneamente dovremmo essere bravi a rompere il loro fortino difensivo. La difesa a quattro si può nuovamente riproporre però bisogna trovare il modo di concedere più spazio a uno dei due terzini e ciò può portare a concedere qualcosina agli avversari. Però questa Inter può utilizzare entrambi i moduli, perché poi la riuscita dipende dall’apporto di tutta la squadra”.
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