L’Inter, pur venendo eliminata agli ottavi di Champions League dal Liverpool, ha dimostrato di essere una squadra che può competete con chiunque a certi livelli. Manca ancora un piccolo step, i “dettagli” come li ha definiti Lautaro Martinez. Eppure, nonostante le due sconfitte con il Real Madrid e l’amaro epilogo con i Reds, l’Inter, numeri alla mano non ha nulla da invidiare alle big, anzi. I nerazzurri sono, soprattutto nella metà campo offensiva, tra le squadre più pericolose dell’intera competizione, peccando solo di precisione.
In 8 partite giocate l‘Inter ha fatto 9 goal, concedendone 7. A balzare all’occhio in positivo è però la mole di conclusioni eseguite: 88 da dentro l’area e 45 da fuori area, per un totale di 133 tiri tentati in sole 8 partite, addirittura 16,6 a partita (con lo zero dell’andata degli ottavi a pesare in negativo). Nella speciale classifica di Champions, l’Inter si piazza addirittura quarta, dietro solo a Bayern Monaco, Manchester City e Real Madrid, ma davanti a Liverpool e Ajax.
Arrivano però anche le note dolenti: delle grandi occasioni da goal create, 1,9 a partita, ben 1,4 sono state però sciupate e di tutta la mole di tiri prodotti, solo il 7% è stato poi convertito in goal. Decisamente troppo poco in una competizione in cui è soprattutto il cinismo a permettere di passare i turni.
La rivoluzione sotto l’aspetto della manovra portata da Inzaghi è però evidente anche sotto il punto di vista dei passaggi: la squadra è decima per percentuale di successi, davanti a Liverpool, Dortmund e United, con l’86,5 % complessivo (3466 passaggi riusciti su 3985 tentati). Questo però non ha ridotto la grinta dei nerazzurri, che si piazzano anche 4 per numero di tackle complessivi, 109, dietro a Sporting Lisbona, Salisburgo e PSG.
Insomma l’Inter di Inzaghi non ha dimostrato sul campo di poterci stare benissimo nell’élite d’Europa, ma anche con i numeri. Con un paio di innesti di qualità, soprattutto nelle riserve del centrocampo, e un bomber vero, con la giusta dose di cinismo, i nerazzurri possono puntare al salto di qualità già nella prossima stagione. La Champions, lo diceva anche Mourinho è la coppa dei dettagli: un po’ di attenzione su quelli e, concorrenza permettendo, si può forse davvero tornare a sognare.
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