10 Febbraio 2013

Inter-Chievo: le fasce al centro della sfida

di Giorgio Crico.

L’Inter arriva al match col Chievo in debito d?ossigeno: la vittoria ormai manca dalla prima di ritorno e i tre punti sono più che mai indispensabili per restare appiccicati al treno Champions. Inoltre, anche i cugini del Milan sono arrivati alla medesima quota di punti che hanno fatto Zanetti & co. (per ora addirittura un punto in più) e dunque una vittoria sarebbe fondamentale anche per provare subito a staccarsi dai rossoneri (visto il pareggio col Cagliari). Tradizionalmente, la sfida col Chievo non è mai facile per i colori nerazzurri; nemmeno all’andata non fu semplice, infatti. Ci volle un gol in leggerissimo fuorigioco di Alvaro Pereira per piegare i clivensi ed espugnare Verona. Quella partita, inoltre, fu anche l’esordio della famosa ?difesa a tre?, forse l’intuizione più brillante di Stramaccioni da quando siede sulla panchina del Biscione.

PRIMO NON PRENDERLE ? Domenica come a ottobre, sarà fondamentale riuscire a non subire gol, anche per invertire il trend negativo che ha sempre visto l’Inter subire reti da quando è iniziato il 2013, eccezion fatta sempre per quella sfida contro il Pescara. Col Chievo, che in attacco dispone di Paloschi, Pellissier e Thereau, bisognerà fare tantissima attenzione allo sviluppo di gioco sulle fasce, attuale tallone d?Achille dei nerazzurri. Infatti, normalmente, la squadra di Corini tende ad allargare il gioco per poi servire le proprie rapide punte, abili a ?tagliare? nei sedici metri avversari. In particolare Thereau, che nasce come centrocampista per arrivare solo nella scorsa stagione a essere un attaccante, ha un gioco tale che lo spinge a sovrapporsi spesso sulla fascia per poi effettuare precisi cross al compagno di reparto nell’area avversaria. Occhio anche a Paloschi, a segno nelle ultime tre partite e in condizioni di forma strepitose. Se Strama opterà per il centrocampo a 5, sarà veramente fondamentale che Nagatomo e Zanetti (o Pereira e Schelotto, vedremo) si sfianchino ad aiutare i tre di retroguardia, ancora orfani di Walter Samuel (sarebbe probabilmente utile avere Cambiasso in posizione di centrale di difesa, data anche la squalifica di Chivu).

INCOGNITA TREQUARTISTA ? Un altro dubbio consistente che riguarda il possibile atteggiamento della Beneamata è quello legato al trequartista: Kovacic sì, Kovacic no? Data la squalifica del Guaro, i rumors danno il giovane croato come possibile partente dal 1? e schierato come ispiratore dietro Cassano e Palacio (anche se dopo le parole di Strama di ieri sembra certo l’impiego del nuovo numero 10). Altrimenti, ci sono altre voci che danno come possibile parte della partita anche Ricky Alvarez, che, dopo i 20? buoni in coppa Italia contro la Roma, ha però rimediato una prestazione opaca col Torino e dunque Stramaccioni è ancora estremamente perplesso su un possibile utilizzo del Ricky Maravilla. Il Chievo gioca di solito con un classico 4-4-2 e avere un fantasista in più in mezzo al campo potrebbe rappresentare un vantaggio non da poco, pertanto l’idea di avere un uomo che faccia da raccordo tra midfield e attacco pare decisamente auspicabile. È sottinteso, però, che anche gli altri mediani siano precisi nel servire chi occuperà la posizione del numero 10, sia che sia proprio lui (Kovacic), sia che giochi un surrogato (Alvarez). Da questo punto di vista sarebbe auspicabile la presenza di Kuzmanovic, più preciso di Gargano, tra i due centrali di centrocampo.

ATTACCO SPUNTATO ? Purtroppo è da un bel pezzo che solo il povero Trenza è costretto a reggere come un moderno Atlante il peso di tutto l’attacco della Beneamata. Ormai Palacio ha lingua fuori, è completamente esausto e non riesce più a garantire la mole di corsa abituale; inoltre, dopo il 65?, il numero 8 perde di lucidità in maniera drammatica e la conseguenza è che non riesce più a trovare la giocata vincente, in quelle condizioni. Il rientro di Cassano ha di nuovo garantito quella dose di imprevedibilità che aveva bisogno l’offensiva dell’Inter, però poi c’è bisogno anche di chi finalizzi. L’ideale sarebbe ovviamente il ritorno del Principe, ma ancora non si sa di preciso quanti minuti giocherà (anche se le ultime indiscrezioni dicono 90′). Dunque, si potrebbe gettare nella mischia Tommaso Rocchi a partita in corso, anche se Milito è ovviamente tutta un?altra cosa. Come poter ?bucare? la difesa clivense? Data la disposizione a quattro e la stazza media degli esponenti della retroguardia gialloblù, probabilmente il modo più efficace di piegarne la resistenza sarebbe attraverso azioni insistite sulle bande laterali, dalle quali far piovere cross molto tesi (provare a segnare di testa sarebbe inutile, troppo più alti i difensori del Chievo delle punte lombarde) su cui Cassano e Palacio potrebbero piombare in anticipo, data la loro maggior velocità. Se poi ci sarà un rifinitore alle loro spalle come sembra, allora, si potrebbe provare a prendere in controtempo i centrali di Corini tramite le classiche ?imbucate? filtranti. Occhio però a fare il giusto movimento per dettare il passaggio al compagno: troppo spesso, ultimamente, questa fase fondamentale di gioco è mancata all’Inter.

Per concludere, sarà fondamentale anche un?altra cosa: la freschezza atletica. I giocatori nerazzurri dovranno correre, perché il Chievo visto conto la Juventus ha giocato un secondo tempo su ritmi furibondi, mentre il Biscione a Siena è sembrato molle e senza benzina. Stramaccioni, infatti, dovrà tenere molto conto della condizione fisica dei suoi; forse questa sarà una di quelle partite che è meglio far giocare non a chi è più bravo ma a chi ne ha di più.