Passioneinter.com all’Inter Club Los Angeles per Milan-Inter
Inter Club Los Angeles: la nostra giornata con gli interisti di L.A.
“Tutto il mondo viaggiare, per seguire l’FC Internazionale”. Eh, viaggiare. Mica è sempre così facile seguire la propria squadra quando si è in viaggio. Soprattutto se si è letteralmente dall’altra parte del Mondo, per di più con nove ore di fuso.
Un nostro fortunatissimo redattore si troverà a Los Angeles per tre mesi (mannaggia a lui), e si era definitivamente rassegnato a vedere il derby di Milano senza il calore del popolo nerazzurro, fino a quando non sono arrivati in suo soccorso Ricardo, Fabrizio, Roberto, l’altro Roberto, Alessandra, Yuri e tutti gli altri (mi perdoneranno se non li nomino tutti). Un costante sottofondo di inglese misto ad italiano, italiano misto ad inglese, con qualche insulto rivolto ai soliti noti. Perché saremo anche dall’altra parte del Mondo, ma il tifo sano è uguale ovunque tu vada.
In seguito al derby abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con il presidente dell’Inter Club Los Angeles, Ricardo, nato in Guatemala da padre italiano e arrivato negli Stati Uniti a 14 anni.
Ricardo, prima domanda: in che modo ti sei avvicinato all’Inter, e cos’ha scatenato in te questa passione?
Sono sempre stato un amante del calcio, per merito di mio padre, ma non ho mai tifato nessuna squadra in particolare. Questo fino a quando non ho visto Ronaldo, il Fenomeno, vestire la maglia nerazzurra. Da quel momento in poi ho deciso che l’Inter sarebbe stata la mia squadra. E quello stesso anno arrivò la conquista della Coppa UEFA.
Ma com’è nato questo Inter Club?
Avevamo già dei ragazzi che guardavano insieme le partite, ma ancora nulla di ufficiale era stato creato. Nell’estate del 2009, l’anno della tournée nerazzurra negli States, abbiamo deciso di creare l’Inter Club, con base il ristorante “I Polentoni”. Purtroppo Los Angeles è una città molto grande, e questo rende difficile avere tutti sempre presenti per le partite, o comunque inserire nuovi membri all’interno del gruppo. Però questa è una grande famiglia, e chi viene, nonostante le difficoltà, lo fa perché qui si sente a casa.
Lasciamo perdere la partita. Parliamo invece delle scelte e delle strategie della dirigenza. Dacci una tua opinione.
Ancora non sono riuscito a capire le strategie di Thohir. Non so se investirà, e me lo auguro, e non so nemmeno se deciderà di puntare sui nostri giovani. Preferirei dicesse apertamente che non lotteremo per il titolo nei prossimi cinque anni pur di vedere in campo i nostri ragazzi. Penso a M’baye, Bianchetti, Longo, Benassi e tutti gli altri. Che fine faranno questi ragazzi? Ha senso continuare a comprare giocatori quando si hanno a disposizioni così tanti giovani di prospettiva? Spero vivamente si possa creare una “partnership” con i DC United, sperando che i ragazzi della Primavera rimangano coinvolti nel progetto.
E cosa ci dici di Walter Mazzarri?
Lo ammetto, non sono un suo fan. Per esempio non mi piacciono certi suoi atteggiamenti nel post partita, o non mi piace il fatto che non abbia spronato la squadra in alcune partite, come contro Atalanta, Udinese, Livorno e Bologna. Ha sicuramente dei difetti, ma nel complesso penso sia un buon allenatore. Il problema è che lo scorso anno aveva a disposizione dei giocatori che purtroppo quest’anno non ha.
Un aneddoto, una partita che ci vuoi raccontare.
Beh, una delle partite che quando ho occasione rivedo tutto’ora è Inter-Sampdoria, 3-2 finale. Ricordo ancora che mia moglie scese preoccupatissima in salotto dopo aver sentito delle urla. Ero io che esultavo per il gol decisivo di Recoba. Il problema era che avevo svegliato anche i vicini essendo qui le 7 del mattino.
Hai qualche appello da fare in Italia?
Beh un appello ce l’avrei. Chiedo solo di farci arrivare tutto il kit entro la fine di agosto, in modo da poterci preparare alla nuova stagione come veri interisti quali siamo (sorride, ndr).
Un grazie a Ricardo e a tutti i ragazzi dell’Inter Club Los Angeles. Bruttissimo derby, bellissima giornata.