Confronto Inzaghi-dirigenza: Simone non rischia, ma c’è attesa per un intervento pubblico del club
Bologna-Inter 1-0 è stata la settima sconfitta in 24 partite di campionato per la squadra di Simone Inzaghi. Sette come le sconfitte accumulate anche da Antonio Conte, ma nell’arco dei suoi due anni alla guida dell’Inter (4 + 3). Nonostante la delusione, però, non cambiano i piani per questa settimana: oggi giornata di riposo, mentre il ritrovo ad Appiano Gentile è fissato per domani. Rivedersi permetterà sia di iniziare il lavoro in preparazione di Inter-Lecce di domenica prossima, sia confrontarsi faccia a faccia per Inzaghi e la dirigenza. Quest’ultima nei minuti successivi al ko di Bologna ha deciso di non parlare ai microfoni, ma secondo La Gazzetta dello Sport ci sarebbe attesa per un’uscita pubblica proprio nelle prossime ore.
Simone Inzaghi non rischia il posto, la stagione verrà conclusa con lui alla guida. Ma ora è necessario ri-focalizzare gli obiettivi per questi ultimi mesi. La vittoria della Coppa Italia sarebbe un gradito contorno, come lo è stato nella scorsa stagione. Il passaggio ai quarti di finale di Champions League un grande risultato, che consentirebbe di sognare qualcosa di clamoroso in caso di ulteriore sorteggio favorevole. Ma il piatto forte di questa stagione, perso lo Scudetto, rimane il piazzamento Champions. Perderlo arrivando dal quinto posto in giù sarebbe sinonimo di fallimento totale, oltre a creare tanti problemi anche dal punto di vista economico ad un club tuttora in grande difficoltà.
L’opinione di Passione Inter
Al netto dell’ormai frequentissimo “faccia a faccia tra Inzaghi e la dirigenza” di cui sentiamo parlare dopo ogni non vittoria, la classifica torna a far preoccupare. Il Milan ha riagganciato l’Inter, la Roma può farlo battendo la Cremonese e la Lazio ha modo di riavvicinarsi a soli due punti di distanza. La sensazione dopo più di metà campionato è che il cammino di tutte le pretendenti al piazzamento Champions continuerà con inciampi costanti, ma l’Inter non può assolutamente permettersi di scivolare oltre il quarto posto. E non ci sono Coppa Italia o quarti di Champions che tengano.