Al termine del secondo mini-ciclo interrotto dalla sosta per le nazionali è già tempo di stilare qualche bilancio parziale nella stagione dell’Inter. La partenza dei nerazzurri è stata a dir poco balbettante, una vera novità per come ci aveva abituato Antonio Conte. Se la scorsa stagione, la prima del leccese a Milano, era cominciata fortissimo, con tante vittorie consecutive e la porta sbarrata in più di un’occasione, quest’anno invece i successi latitano un po’ e la retroguardia concede fin troppo. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha individuato 5 punti carenti dell’Inter di Conte, 5 problemi da risolvere. Vediamo quali sono.
Cinismo e personalità – Due caratteristiche fondamentali se si vuole vincere. All’assenza di cinismo sottoporta, che fa sì che la squadra di Conte crei tantissime palle gol nitide ma ne sfrutti molte meno, si aggiunge anche la poca personalità in determinati momenti della gara, che in questa prima parte di stagione ha spesso agevolato l’avversario a rientrare in partita.
de Vrij appannato, Sanchez discontinuo – Il baluardo del terzetto arretrato nonché leader della difesa sta vivendo un periodo poco brillante, che rende claudicante tutta la squadra fin dai primi metri. Il cileno, invece, continua a convivere con problemi fisici ed un equivoco tattico: sembra preferire la trequarti all’area di rigore, motivo per il quale non riesce a garantire, in termini di gol, gli stessi numeri della LuLa.
Vidal da ritrovare – Arrivato per portare esperienza e leadership, il Guerriero cileno ha mostrato una buona condizione contro l’Atalanta, ultima di una serie di partite dove però non è apparso quel leader tecnico e mentale che servirebbe a Conte.
Centrocampo e quarta punta – Una panchina lunga a centrocampo ma con alcuni ruoli rimasti scoperti. Davanti alla difesa può giocare solo Brozovic, mentre come interditore puro c’è solo Gagliardini. Conte aveva indicato il profilo di Kanté, ma non è arrivato. In attacco, invece, la situazione è anche peggiore. Sanchez è spesso infortunato, Perisic è riciclato in una posizione non sua e Pinamonti appare poco considerato. Tirare fino a Natale con due punte e mezza, in un calendario così fitto, è un rischio eccessivo.
Difesa alta ma da registrare – L’Inter di quest’anno ha accettato di difendere più alta, però ancora non sembra aver appreso bene ritmi e momenti della partita. Va bene essere propositivi, ma è necessario anche capire quando è ora di abbassare il baricentro e mettersi nelle condizioni di controllare il match.
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