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Inter, a Udine anche per scacciare le difficoltà in trasferta

L’Inter davanti al proprio pubblico di casa, tolte rare eccezioni come contro il Bayern Monaco, riesce sempre a farsi valere, mostrando un calcio propositivo e offensivo. Può capitare che il risultato non arrivi, ma in un modo o nell’altro le occasioni fioccano. Come analizzato da La Gazzetta dello Sport però, lo stesso non può dirsi per le partite in trasferta. Sia nella passata stagione che in quella in corso, i nerazzurri sono incappati in una sorta di “mal di trasferta” che va assolutamente superato per continuare a sognare di poter lottare per lo Scudetto.

Inter (@Getty Images)

Già lo scorso anno i nerazzurri persero gran parte del tricolore proprio lontano da casa, dove lasciarono per strada ben 7 punti in più rispetto al Milan. Considerando che il campionato finì con soli 2 punti di distacco, il calcolo è presto fatto. La differenza più grande però, al netto dell’assenza, sia lo scorso anno che in questa prima parte di stagione, di Lukaku, la fa l’attacco.

Il gioco di Inzaghi, per quanto avvolgente, sfrutta poco, anche per le caratteristiche dei giocatori in campo, le ripartenze in campo aperto. Sicuramente, una volta tornato Lukaku, la situazione cambierà; per il momento però, si rispecchia in una grande difficoltà a creare occasioni in trasferta. Come evidenziato dalla Rosea, l’Inter fuori casa ha segnato ben il 25% dei goal in meno e tirato il 17% in meno. Dati che evidenziano perfettamente i problemi offensivi lontano dal Meazza.

Inter (@Getty Images)

L’OPINIONE DI PASSIONE INTER

Per quanto il calcio non sia più quello vecchio stampo, delle difficoltà in trasferta sono tutt’ora fisiologiche, specie con il livellamento al ribasso della Serie A. Tuttavia è anche vero che chi ha aspirazioni da Scudetto non può permettersi di fare distinzione tra casa e trasferta: è obbligato a interpretare tutte e partite al massimo. Il rientro di Lukaku sicuramente darà una grossa mano, ma anche caratterialmente servirà un’inversione di rotta. Il pubblico del Meazza è certamente un dodicesimo uomo, ma non si può solo fare affidamento solo su questo fattore per trovare la giusta motivazione.

La speranza ovviamente è che l’equilibrio parzialmente ritrovato nelle ultime uscite, così come la compattezza del gruppo, possano risolvere la cosa nelle prossime settimane. Magari partendo già oggi da Udine, tappa molto complicata ma che, se superata, darebbe una grande iniezione di fiducia. Arrivare alla sosta con slancio, garantirebbe serenità. E i nerazzurri ne hanno bisogno dopo le tante critiche e con Roma e Barcellona ad aspettare dietro l’angolo.

Pietro Magnani

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