Proseguiranno ancora per qualche giorno le polemiche in casa Inter a seguito del rigore corretto ieri sera dal Var che ha permesso alla Juventus di trovare un pareggio quasi irraggiungibile con Paulo Dybala. Effettivamente, dopo quanto successo a San Siro, ci si aspetta un intervento pubblico da parte di Rocchi per spiegare se quanto avvenuto è previsto o meno dal protocollo, dopo aver minimizzato nelle parole di questa mattina. Ad oggi, rispetto a quanto è stato raccontato sino a questo momento, il Var non sarebbe potuto intervenire poiché Mariani si trovava in una situazione ideale per poter valutare l’intervento di Dumfries su Alex Sandro, un cosiddetto episodio da campo.
Invece, contrariamente a quanto si è visto negli ultimi anni, il direttore di gara è stato chiamato a rivedere l’episodio e correggere la sua iniziale decisione. Una volta rivisto l’intervento, evidentemente è stato valutato il colpo in ritardo che con tantissima ingenuità l’olandese ha rifilato al brasiliano all’interno dell’area di rigore. Per cui, esaminando l’episodio in sé, ci son pochi dubbi sull’illiceità dell’entrata dell’ex PSV Eindhoven. Ma la rabbia che a fine partita ha portato i dirigenti nerazzurri a chiedere spiegazioni ha riguardato appunto l’intervento della revisione arbitrale, non prevista in questi casi.
Come riportato infatti da La Gazzetta dello Sport, il club nerazzurro si è appellato ad un episodio molto simile avvenuto nel pomeriggio su Anguissa a Roma, il quale non aveva ricevuto l’ausilio della tecnologia. In un confronto chiesto ed ottenuto a fine partita negli spogliatoi con toni molto pacati, i dirigenti interisti hanno dunque chiesto spiegazioni sulla poca uniformità del Var da una partita all’altra nel giro di poche ore.
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