Tirar fuori degli aspetti positivi da una prestazione così opaca come quella espressa dall’Inter nel derby con il Milan risulta davvero complicato, ma nella valutazione complessiva della gara non tutto è andato male. Vero che i cambi di Inzaghi sono stati stavolta tardivi, ma allo stesso tempo proprio dalle sostituzioni sono arrivate migliori notizie per il tecnico. Rispetto alla sconfitta dell’Olimpico contro la Lazio, chi è entrato dalla panchina ieri sera ha suonato la carica consentendo alla squadra di andare ad un passo dal pareggio almeno in tre diverse occasioni.
Sottolineiamo innanzitutto l’ingresso di Edin Dzeko: se fino a questo momento era sembrato l’attaccante meno in forma, ieri sera ha dato grande dimostrazione di personalità. Oltre al gol, il centravanti bosniaco ha fatto alzare di parecchi metri il baricentro della formazione nerazzurra mettendo in crisi coi suoi movimenti la difesa rossonera. Tra l’altro, con la rete del 3-2, l’ex Roma ha stabilito un record diventando il calciatore più anziano dell’Inter a segnare un gol a 36 anni e 170 giorni, superando Walter Samuel (34 anni e 198 giorni).
Chi ha sorpreso positivamente è stato anche Henrikh Mkhitaryan. Dopo aver saltato per un infortunio muscolare le prime partite della stagione, nella ripresa è stato lanciato in campo ed ha dato un piccolo assaggio di cosa potrà fare . Il centrocampista armeno ha migliorato il palleggio nerazzurro e ha dato rapidità alla manovra in un momento delicatissimo del match. Fosse entrata la sua conclusione al volo allo scadere, avrebbe segnato il gol dell’anno.
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